Un gigantesco cubo di specchi alto 26 metri diventa parte dell’affascinante paesaggio di AlUla, in Arabia Saudita, crocevia di antiche civiltà e oggi nuovo riferimento mondiale per eventi, concerti e incontri.
Il centro polifunzionale Maraya Concert Hall, in grado di ospitare fino a 500 spettatori, è rivestito da 9.740 metri quadri di specchi, forniti da Guardian Glass, che rivestono la struttura a forma di cubo e riflettono i vasti paesaggi di AlUla. Crocevia di antiche civiltà ricca di 200.000 anni di storia e cultura nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, AlUla si trova nella Ashar Valley, a dieci minuti di macchina da Hegra, primo sito del Paese a essere stato nominato Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco.
Maraya, che in arabo significa specchio, è un’architettura geometrica basata sull’astrazione che si rispecchia nel paesaggio circostante, esaltandone le peculiarità uniche. La struttura è stata progettata dal designer Florian Boje, studio Giò Forma, traendo ispirazione dal paesaggio naturale in cui si trova. Il project management è anch’esso italiano e ha preso vita sotto la guida di Massimo Fogliati e Fabio Pavanetto di Black Engineering. L’architettura è stata recentemente premiata con l’Architizer A+ Awards nella categoria Architecture + Glass.
Giò Forma
Giò Forma – Designers Artists Architects è stato fondato nel 1998 da Cristiana Picco, Florian Boje e Claudio Santucci.
Lo studio riunisce un team di oltre 25 professionisti tra designer, artisti e architetti che operano in tutto il mondo. Nel 2015 Giò Forma ha partecipato alla direzione creativa di Expo Milano progettando il Padiglione Italia e l’Albero della vita, simbolo dell’evento, in collaborazione con Marco Balich.
Lo studio progetta spettacoli per i più grandi nomi della musica italiana. Insieme al regista Davide Livermore, Giò Forma lavora per opere in teatri internazionali come il teatro Bolshoi di Mosca, il teatro dell’Opera di Sidney, il Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia, il Teatro Real di Madrid e il San Carlo di Napoli.