Illuminazione pubblica a Bologna: il progetto di I-dea Luce Architettura

Più di 3.500 corpi illuminanti sostituiti, 680 nuovi punti luce installati, quattro mesi di rilievi e analisi, un intero anno di lavori: sono alcuni numeri del progetto di riqualificazione illuminotecnica del centro storico di Bologna, firmato dallo studio di Imola I-dea Luce Architettura.

 

Sulla facciata della chiesa di San Domenico, si è voluto creare un effetto morbido, attraverso l’uso di proiettori Quadralux Q8 di Lumascape installati sul tetto dell’edificio di fronte; un’illuminazione d’accento è invece dedicata al rosone e all’ingresso mediante proiettori installati su un vicino palazzo, ph. ©Oscar Ferrari.

 

Voluto dal comune di Bologna, sviluppato in accordo con la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio e finanziato grazie al Programma operativo nazionale Città Metropolitane 2014-2020, il progetto si è concentrato per tutto il 2023 sull’illuminazione di 40 siti monumentali, tra cui la cattedrale metropolitana di San Pietro, due delle principali piazze cittadine – Santo Stefano (nell’immagine in apertura) e San Domenico – 16 km di portici, le dieci porte dell’antica cinta muraria e alcune zone verdi.

 

In numerose zone della città i portici erano prima illuminati da corpi con coppa prismatizzata posti su catene che generavano una luce diffusa a 360 gradi, con effetti anche di abbagliamento, verso strada e verso il portico, ph. ©Oscar Ferrari.

 

Obiettivo del piano è stato quello di efficientare funzionalmente, energeticamente ed esteticamente il centro storico di Bologna, con un risparmio del 77per cento di energia, pari a 387 tonnellate di CO2 l’anno.
L’intervento si inserisce all’interno di una iniziativa più ampia volta a dotare l’intera città di sorgenti Led.

 

Per i portici è stato progettato da I-dea e realizzato da iGuzzini un nuovo corpo illuminante denominato Bird, posato sulle catene esistenti, evitando corposi interventi strutturali, ph. ©Oscar Ferrari.

 

Per rispondere alle particolari esigenze luminose dei portici – originale spazio pubblico e privato oggi patrimonio Unesco e cardine dell’identità urbana bolognese – è stato appositamente progettato un nuovo corpo illuminante: Bird, sviluppato in collaborazione con iGuzzini: traducendo l’ispirazione naturale degli uccelli che si posano sui fili della luce, è nata una soluzione che sfrutta i cavi esistenti e risponde alla doppia esigenza di fare luce al portico e alla strada. Il telaio è dotato alle estremità di due fonti Led: una, rivolta verso l’alto e riflessa dal soffitto, è destinata a illuminare il portico con una luce bianca calda di 2700 K, a sottolineare la dimensione “domestica” dello spazio; l’altra, rivolta verso il basso, illumina direttamente la strada con una tonalità, meno calda, di 3000 K.

iGuzzini, oltre a collaborare allo sviluppo di Bird, ha fornito la sua tecnologia anche all’illuminazione di altri siti e delle dieci porte d’ingresso al centro storico.

 

Il progetto si è concentrato sull’illuminazione di 40 siti monumentali, due delle principali piazze cittadine – Santo Stefano e San Domenico –, 16 km di portici, le 10 porte dell’antica cinta muraria e alcune zone verdi, ph. ©Oscar Ferrari.

 

La scenografia luminosa che accende le facciate del complesso delle sette chiese di Santo Stefano è stata progettata con il coinvolgimento di Thorn Lighting, selezionata anche per altri luoghi del progetto.
Le soluzioni adottate in piazza San Domenico sono a cura di Lumascape, mentre il restauro di tutti i corpi storici e artistici e il relamping di quelli in stile è stato affidato a Neri.

 

Il progetto è stato sviluppato da I-dea Luce Architettura, studio guidato da Lorenza Golinelli e Alberto Ricci Petitoni, specializzato in lighting design per città, luoghi d’arte, monumenti e spazi pubblici, ph. ©Oscar Ferrari.

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