Nato insieme alla Manifattura di Doccia come contenitore della bellezza che la fabbrica era in grado di produrre, il Museo Ginori – oggi patrimonio dello Stato Italiano – è stato uno dei primi musei d’impresa d’Europa. Dal 1965 ha sede in un edificio, progettato dall’architetto Pier Niccolò Berardi, la cui riapertura è prevista nel 2024, una volta completati i lavori di risanamento resi necessari dall’abbandono seguito al fallimento, nel 2013, dell’azienda Richard-Ginori.
Nel frattempo le collezioni e la documentazione del museo sono disponibili sul sito museoginori.org, messo online recentemente dalla Fondazione Ginori, mentre è stata avviata una campagna di restauro delle opere del museo, condotta dall’Opificio delle Pietre Dure.
Nelle pagine dedicate alle collezioni, il sito presenta le opere più significative tra gli 8.000 oggetti in porcellana e maiolica databili dal 1737 al 1990, con ampie schede critiche scritte dalle conservatrici Oliva Rucellai e Rita Balleri. Accanto alle celebri ceramiche per la tavola, compaiono sculture in porcellana; modelli in cera, gesso e zolfo; oggetti di uso comune come le targhe per i numeri civici e gli isolatori per le reti elettriche; disegni e prototipi che testimoniano metodi di lavoro e di ricerca; maioliche artistiche e capolavori del Liberty.
Tra i capolavori, una rarissima raccolta di sculture in cera, calchi di opere dei maggiori maestri fiorentini del Settecento; la Venere de’ Medici, l’Arrotino e l’Amore e Psiche in porcellana bianca (repliche in scala al vero dei celebri marmi degli Uffizi); le eclettiche maioliche per le Esposizioni Universali; e le ceramiche Art Déco di Gio Ponti, direttore artistico di Richard-Ginori dal 1923 al 1930.
Fondazione Ginori
La Fondazione Ginori è stata costituita il 19 dicembre 2019 su iniziativa del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (ora Ministero della Cultura), insieme alla Regione Toscana e al Comune di Sesto Fiorentino con lo scopo di conservare, catalogare, studiare, comunicare ed esporre il suo straordinario patrimonio artistico, storico, sociale ed economico e di renderlo un bene comune, accessibile e inclusivo.
Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione, presieduto da Tomaso Montanari, è composto da Stefano Casciu, Nicoletta Maraschio, Gianni Pozzi e Maurizio Toccafondi, mentre il comitato scientifico è formato da Mauro Campus, Flavio Fergonzi, Cristiano Giometti, Cristina Maritano e Diana Toccafondi.