Fino all’8 settembre 2024 è esposta in Triennale Milano la mostra Roberto Sambonet. La teoria della forma, a cura di Enrico Morteo e con progetto di allestimento di XyComm di Daniele Ledda.
L’esposizione celebra il centenario dalla nascita di Sambonet (1924-1995) attraverso oggetti, disegni, dipinti e documenti in gran parte inediti, provenienti principalmente dall’Archivio Pittorico Roberto Sambonet.
La mostra è composta da tre sezioni principali, ciascuna organizzata da una serie di sottostrutture tematiche.
La prima sezione ripercorre gli snodi cruciali della formazione culturale di Roberto Sambonet e indaga alcuni aspetti peculiari del suo modo di procedere.
La seconda parte è un ideale percorso di esplorazione in cui temi e progetti si accostano secondo uno schema che lo stesso Sambonet aveva impostato.
Si tratta dell’ultima ipotesi espositiva che il designer e pittore aveva immaginato per narrare il proprio lavoro, riassunta in un gruppo di circa 200 fotocopie di grande formato, tirate con inchiostro rosso, che descrivono un viaggio scandito da sei categorie tematiche geometriche, organiche, psicologiche e cromatiche.
Nel progetto originale, Sambonet stesso suggerisce gli accostamenti fra forme, oggetti e disegni, delineando i nessi formali e concettuali a lui congeniali.
L’ultima sezione espande il tema dei grandi quadri dedicati alla superficie del mare e si chiude sulla collaborazione con Il Sole 24 Ore, in cui le passioni per i gusti e i sapori del mondo sono pretesti per narrare, incontri, scoperte, esplorazioni.
Parallelamente al filo autobiografico, all’interno dell’esposizione trovano spazio una serie di approfondimenti tematici e critici che evidenziano alcuni nodi del suo lavoro, come il rapporto con La Rinascente, i ritratti della Pazzia, il lavoro di art director, i ritratti di milanesi illustri, l’esperienza brasiliana del Museu de Arte di San Paolo.
Inoltre, ampio spazio è dato agli oggetti e al design, lasciando emergere i tratti del lavoro di un vero artista, capace di intrecciare il disegno e la materia, il colore e la geometria, il metodo e la fantasia.
La mostra si colloca nel percorso di promozione e valorizzazione dei grandi maestri italiani del progetto avviato da alcuni anni da Triennale, da Ettore Sottsass a Enzo Mari, da Alessandro Mendini a Gae Aulenti, di cui a breve verrà aperta la monografica in programma fino al 12 gennaio 2025.