In Vivo, materiali organici che si rigenerano al Padiglione del Belgio

Per l’edizione 2023 della mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia, il Padiglione del Belgio si concentra sull’esplorazione dei nuovi rapporti tra architettura e risorse naturali. Nel progetto In Vivo, lo studio di ricercatori Bento e la filosofa della scienza Vinciane Despret mettono in discussione il nostro sistema di produzione estrattiva, individuando e sviluppando alternative costruttive che utilizzano materiali provenienti da organismi viventi.

 

L’installazione belga sperimenta su larga scala materiali naturali e di origine organica, tra cui terra cruda e micelio, ovvero la parte vegetativa dei funghi, ph. ©Ugo Carmeni.

 

L’installazione sperimenta su larga scala materiali naturali e di origine organica, in particolare la terra cruda e il micelio, ovvero la parte vegetativa dei funghi. Il Padiglione del Belgio diventa così un luogo in cui sperimentare a livello percettivo l’uso di risorse alternative nel mondo dell’edilizia e comprenderne il processo di sviluppo.

 

Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con Corentin Mahieu, Juliette Salme, Corentin Mullender e i produttori PermaFungi, BC materials, Sonian Wood Coop, ph. ©Ugo Carmeni.

 

La struttura che occupa interamente la sala centrale del padiglione è un telaio di legno alto 6 metri, lungo 12 e alto 6 interamente rivestito di pannelli prodotti con il micelio che poggia su un pavimento in terra cruda ricavato da terreno di scavo. Tutta la materia prima proviene dall’area urbana di Bruxelles, in un’ottica sostenibile di approvvigionamento ultra-locale.

 

Il Padiglione del Belgio costruito nel 1907 su progetto di Léon Sneyers è il più antico nei Giardini, dopo il Padiglione Italia, ph. ©Ugo Carmeni.

La struttura è stata progettata per essere smontata e dare ai suoi elementi una seconda vita a Venezia grazie al contributo della società locale Rebiennale, incaricata dell’allestimento e del successivo dismantling.

 

Le sale secondarie sono dedicate al processo di sperimentazione e fabbricazione dell’installazione principale, ph. ©Ugo Carmeni.

 

Le sale adiacenti sono dedicate al processo di sperimentazione e fabbricazione dell’installazione principale; rappresentano così una porta aperta su un diverso modo di costruire a partire dalle risorse locali, che favorisce la nascita e lo sviluppo di nuove ricerche su materiali naturali e organici in Belgio e altrove.

 

Nel catalogo della mostra si mescolano ricerche scientifiche e proposte immaginarie evocando il groviglio di reti di miceli che sono al centro della ricerca sui materiali esposta al Padiglione del Belgio, ph. ©Ugo Carmeni.

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