Snøhetta ha progettato la sede centrale del gruppo editoriale Le Monde nel 13° arrondissement di Parigi, adiacente alla Gare d’Austerlitz. Disposto su oltre 20.000 mq, l’edificio permette a sei redazioni (Le Monde, Courrier international, Télérama, La Vie, HuffPost e L’Obs) e a tutti i 1.600 dipendenti del gruppo editoriale francese di lavorare sotto lo stesso tetto, conservando la propria autonomia.
L’architettura è interprete della volontà del committente: la partecipazione dell’informazione alla vita attiva del Paese e l’apertura verso il pubblico trovano riscontro nella struttura di Snøhetta. L’edificio si inserisce infatti nel tessuto urbano con una grande piazza pubblica aperta a tutti e con una facciata interamente vetrata, due elementi che diventano i simboli di un’informazione libera e trasparente.
Un gesto forte e di grande impatto, soprattutto perché il progetto è stato approvato all’indomani dell’attentato alla sede di Charlie Hebdo. In un momento in cui sembrava prevalere la paura e l’incertezza, non si sono costruiti muri, ma ponti, progettando un edificio che incoraggia l’apertura e l’interazione tra pubblico e privato, esterno e interno.
Lo conferma Kjetil Trædal Thorsen, socio fondatore di Snøhetta: «L’edificio riguarda soprattutto l’apertura in un’epoca in cui la paura e l’incertezza spingono le nostre società ad aumentare le barriere e a rafforzare la sicurezza. In questo senso, il progetto ci invita a riflettere su come l’architettura possa creare spazi che possono essere sia pubblici sia privati, esterni e interni, trasparenti o opachi. Come molti altri nostri progetti, è una costruzione ibrida che esplora gli interstizi dell’architettura e che è concepita per essere al servizio del pubblico».
E così la nuova sede offre diversi spazi ibridi contemporaneamente al servizio dei dipendenti e dei cittadini. L’area pubblica è parzialmente a verde e arredata con panchine in calcestruzzo progettate ad hoc in continuità con la pavimentazione. L’uso dello stesso materiale anche per l’intradosso dell’arco conferisce allo spazio pubblico un senso di continuità e di coerenza.
Alla vivacità dell’area contribuisce la presenza di negozi nelle immediate vicinanze e la disponibilità di parcheggi per biciclette sotto l’arco, soluzione che incoraggia i dipendenti del gruppo a servirsi di un mezzo di trasporto green.
La forma concava del complesso crea movimento nella facciata lunga 80 metri che prospetta su Avenue Pierre-Mendès-France e accoglie nella parte centrale la piazza pubblica. In corrispondenza di questo spazio la struttura a ponte si solleva dal suolo con uno sbalzo di sette piani, ancorato ai lati e sostenuto da una complessa struttura portante in acciaio. Una soluzione tecnica molto impegnativa per un edificio che pesa più della Torre Eiffel, che ha permesso di superare i numerosi vincoli del sito: non era infatti possibile costruire una struttura portante ancorata al suolo nella parte centrale del sito, ma è stato necessario usare le fondamenta già realizzate nelle due aree laterali.
Il brief iniziale del cliente prevedeva infatti di creare due edifici sulle parti del sito che erano costruibili.
Delle due estremità dell’edificio, quella pubblica conduce ai servizi di ristorazione e vendita al dettaglio e fornisce l’accesso a un auditorium a due piani; l’altro ingresso conduce a un’area di accoglienza per le redazioni e gli uffici accessibile unicamente ai dipendenti e ai collaboratori del Gruppo Le Monde.
La pelle esterna dell’edificio è composta da più di 20.000 elementi di vetro, che creano effetti di trasparenza variabili nel corso della giornata e delle stagioni. Ogni elemento di vetro rappresenta un pixel distinto classificato su una scala di opacità che va dal trasparente al completamente opaco. Insieme evocano la composizione a caratteri mobili della stampa di un giornale.
Crediti di progetto
Cliente: Le Monde Group, Redman IDF
Progetto: Snøhetta (architettura, paesaggio, interior design – arredi fissi)
Architetto locale: SRA Architectes
Strutture: Khephren Ingénierie
Consulenti ambientali: Green Affair
Consulenti antincendio: CSD-Faces
Consulenti HVAC: Barbanel
Ingegneri di facciata: Arcora
Acustica: LASA
Superficie: 22.933 mq
Certificazioni: BREEAM Excellent; VOC A+
Snøhetta
Lo studio ha preso avvio nel 1989 con il progetto vincitore del concorso per la nuova biblioteca di Alessandria d’Egitto. Questo è stato poi seguito dalla commissione per la Norwegian National Opera and Ballet a Oslo, e il National September 11 Memorial Museum Pavilion al World Trade Center di New York City, tra molti altri.
Oggi Snøhetta è cresciuto fino a diventare uno studio di fama internazionale con sedi a Oslo, Parigi, Innsbruck, New York, Hong Kong, Adelaide e San Francisco, con 280 dipendenti di più di trenta nazionalità diverse.
Il nome dello studio deriva dalla montagna più alta del Dovrefjell e ha una valenza simbolica: rappresenta una forma complessa, un paesaggio, un oggetto quasi architettonico sintetizzando l’approccio a un’architettura che punta a lavorare non su oggetti ma su ambienti.
Nel ritratto di Bjørnar Øvrebø il socio fondatore di Snøhetta Kjetil Trædal Thorsen.