La magia di una biblioteca pubblica

Sono stati completati i lavori, durati quattro anni, della biblioteca Zikawei nell’omonimo quartiere commerciale di Shanghai, progettata da Wutopia Lab  all’interno dell’architettura originariamente concepito da David Chipperfield Architects, che dopo il completamento della facciata era però stato lasciato vuoto. Si è scelto quindi di mantenerne l’identità e parzialmente le funzioni ampliando la dimensione pubblica del progetto.

 

L’architettura era stata progettata da David Chipperfield Architects per ospitare una libreria, ph. ©CreatAR Images.

 

Quella del quartiere Zikawei non è una biblioteca di ricerca: è stata quindi progettata per creare una forte connessione con la comunità. Pertanto, invece di un luogo culturale chiuso e chiuso, la biblioteca è stata resa accogliente, non solo per attirare i lettori ma anche coloro che non leggono. La struttura fin da subito è risultata più popolare del previsto: 180.000 persone l’hanno frequentata in due mesi, tra cui molti che non erano mai entrati in una biblioteca.

 

Alla struttura originaria è stato aggiunto un piccolo balcone al secondo, ph. ©CreatAR Images.

 

L’atrio è stato progettato come uno spazio aperto dalla luce calda e rasserenante, visibile attraverso il colonnato dietro la facciata traslucida. Un’ampia balconata concepita da David Chipperfield è stata trasformata in un’area di seduta a gradoni da utilizzare come spazio di lettura; qui i lettori siedono come il pubblico della piazza su cui affaccia la libreria, immaginata come palcoscenico: questa interazione serve ai Wutopia Lab a interrompere la rigidità della facciata.

 

Nell’asse centrale della biblioteca si trova un tavolo da lettura di quasi 30 metri, il più lungo di Shanghai, ph. ©CreatAR Images.

 

Inoltre il committente – l’amministrazione della cultura e del turismo del distretto di Xuhui – ha chiesto un balcone a sbalzo dal colonnato, che spezzasse il ritmo della facciata originale. Dopo molte prove e riflessioni, i progettisti hanno ideato un piccolo balcone al secondo piano che consente al pubblico di uscire all’aperto.

 

Il modello stampato in 3D di una pagoda tradizionale cinese, insieme alle forme prese in prestito dalle basiliche occidentali, rappresenta l’unione di Oriente e Occidente, antico e contemporaneità, ph. ©CreatAR Images.

 

Wutopia Lab ha sviluppato una nuova narrazione spaziale basata sulle caratteristiche del progetto. Nell’edificio è stata creata una struttura a scatole annidate, che deriva dalla tradizionale scatola da corredo cinese. Il primo strato della scatola è la sottile facciata progettata da Chipperfield; il secondo è costituito dai programmi principali della biblioteca, come il caffè, le varie zone di lettura, le sale conferenze e le aree espositive; infine, il cuore della biblioteca è l’ultimo tesoro protetto della struttura a scatola.

 

L’area di seduta a gradoni da utilizzare come spazio di lettura affacciata sull’esterno, ph. ©CreatAR Images.

 

Questa struttura narrativa si traduce nello spazio. Il quinto strato non possiede un significato spaziale ma esiste solo per completare il significato simbolico della scatola. Qui l’atmosfera presenta una certa sacralità. A questo proposito, gli architetti hanno preso in prestito le caratteristiche della basilica, tipologia tipica delle chiese cattoliche presenti nel quartiere. Per esempio, il soffitto dell’atrio è progettato come un arco per completare l’interpretazione simbolica della biblioteca come tempio della conoscenza. Il linguaggio della forma ad arco è replicato al primo piano per formare un’espressione spaziale continua, separando ulteriormente la struttura narrativa interna dalla logica costruttiva della facciata e per adattarsi meglio alla narrazione della scatola cinese.

 

La calda tonalità del legno che connota tutti gli spazi è interrotta da alcuni elementi come il sofa da lettura, ph. ©CreatAR Images.

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