Silenzio, please: il Monologue Art Museum di Wutopia Lab

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Spesso, accanto a sviluppi residenziali di enormi dimensioni e grandi parchi di shopping e divertimenti per un ceto medio che ha scoperto i ‘piaceri’ del consumismo e del tempo libero, i developer cinesi commissionano delicati interventi in genere dedicati alle arti performative, destinati a quella parte di pubblico che apprezza e coltiva le profonde tradizioni culturali della ‘Terra di mezzo’.

È il caso ad esempio del Monologue Museum, una galleria d’arte polifunzionale che comprende anche uno spazio per la danza, uno per la pratica dello yoga e una sala da tè più adatta per coloro che amano il silenzio e la contemplazione che non per gli utenti di TikTok.

Il contesto turistico-residenziale dove sorge il Monologue Museum di Wutopia Lab. Sullo sfondo, il mare di Bohai, ampio golfo del Mar Giallo settentrionale (ph. ©Seven W).

L’opera, che in più volumi sviluppa una superficie coperta di 1.300 metri quadrati su un lotto triangolare di 3.600, è stata commissionata a Wutopia Lab dal Sino-Ocean Group a Beidaihe, località turistica marina sul mare di Bohai, un profondo golfo del Mar Giallo nella provincia settentrionale dell’Hebei.

Con linee curve che abbracciano l’intero lotto, il Monologue Museum si sviluppa a partire dal perimetro esterno, con una recinzione porosa che si prolunga, come le pennellate della pittura e della calligrafia cinesi tradizionali, nello spazio luminoso della galleria d’arte, percorrendo il quale la vista si allarga sullo specchio d’acqua che forma la corte interna del museo.

L'esterno del Monologue Museum, il cui perimetro è definito da una recinzione che si allarga, come le pennellate della calligrafia tradizionale cinese, nel volume sinuoso della galleria d'arte (ph. ©CreatAR Images).

L’ingresso alla galleria conduce anche, al primo piano, al volume cubico dedicato alla danza.

Percorrendo invece a piano terra il corridoio della galleria d’arte, mentre l’intensità luminosa proveniente dall’esterno si riduce, si raggiunge il teatro e, proseguendo, il colorato volume cilindrico dedicato allo yoga, luogo preposto alla relazione con sé stessi più che con il prossimo.

Una colonna ellittica separa all'ingresso il corridoio che conduce alla galleria d'arte dallo spazio per la danza - al livello superiore (Ph. ©CreatAR Images).

Danzano mossi dal vento anche gli alberi, con le chiome che si riflettono nello specchio d’acqua intorno al quale ruotano le piccole architetture del Monologue.

Dal punto di vista costruttivo e strutturale, le scelte sono state suggerite dalla natura sismica del luogo e dalle elevate escursioni termiche estate/inverno. Per questo l’ingegnere strutturista Lao Hu ha sviluppato tre giunti sismici che separano quattro volumi, rendendoli tra loro indipendenti e ad adeguata distanza uno dall’altro, e per questo i nodi strutturali sono stati studiati attentamente per conferire all’insieme l’immagine di continuità architettonica desiderata.

La corte interna è formata da uno specchio d'acqua su fondo nero, con sei alberi al centro (ph. ©CreatAR Images).

Ad esempio per quanto riguarda la lunga parete vetrata rivolta verso la corte interna: per ridurre il peso e le dimensioni degli elementi strutturali, la copertura è stata realizzata con un unico strato di 40 mm di calcestruzzo, con piastre di acciaio nervate in cima per garantire l’isolamento termico e l’impermeabilità.
Lao Hu ha poi realizzato unità di acciaio a colonne indipendenti a sbalzo nascoste nelle pareti dello stretto corridoio, ampliando lo spazio interno della galleria con travi di acciaio a sbalzo per una luce massima di 4,6 metri.

I volumi si sviluppano intorno allo specchio d'acqua della corte interna. Da sinistra lo spazio della danza, la galleria d'arte, il volume cilindrico della danza e il teatro (ph. ©CreatAR Images).

Per dare continuità anche alla facciata in vetro colorato dello spazio dello yoga, la struttura del volume cilindrico è stata svincolata dalla facciata con un telaio a croce disposto in copertura, che conferisce rigidità orizzontale, combinato con una trave periferica ad anello che fornisce rigidità torsionale, creando un sistema di forze semplice ed efficiente. Anche la scala che conduce al primo piano della piccola torre è sospesa, appesa con leggerezza alla soletta.

Il piccolo teatro, che riceve luce dall'alto (Ph. ©CreatAR Images).

Monologue Art Museum

  • Località Beidaihe District, Qinhuangdao, China
  • Committente e project manager Sino-Ocean Group Seatopia
  • Progetto architettonico, interni e paesaggio Wutopia Lab
  • Capo architetto Ting Yu
  • Project Manager Hao Li
  • Sviluppo del progetto Shanghai Sunyat Architecture Design Co
  • Progetto esecutivo Tianjing Tianzituowei Architecture Design Co
  • General Contractor Zhongtian Construction Group Co
  • Superficie coperta 1.272 mq
  • Cronologia aprile 2021, luglio 2022
Particolare della corte. L'acqua raggiunge il sito dall'esterno, crea un flusso orientato e procede poi verso il mare (ph. ©Seven W).

Wutopia Lab

Fondato dall’architetto Yu Ting (nella foto), Wutopia Lab è uno studio di progettazione di Shanghai che considera la cultura e lo stile di vita della città cinese come proprio punto di partenza. L’architettura è per Wutopia Lab strumento per promuovere il progresso sociale all’interno della pratica edilizia.
Nei suoi progetti, lo studio collega i diversi aspetti della vita urbana – tradizionale, quotidiana e culturale – per sviluppare un’estetica cinese contemporanea.

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