Situato nel Centro Culturale di Perth, il WA Museum Boola Bardip ha riaperto dopo un intervento di ristrutturazione e ampliamento condotto dagli studi Hassell e OMA. Le vecchie e nuove strutture incarnano la ricca storia architettonica e culturale dell’Australia Occidentale e offrono spazi per condividere storie diverse al pubblico locale e internazionale.
Gli edifici storici e i nuovi volumi sono collegati per creare la City Room posta al centro del progetto: spazio civico all’aperto concepito per attività e mostre, utilizzato dal museo e dalle istituzioni culturali vicine.
Tra gli edifici conservati e rivitalizzati vi sono l’Old Gaol, risalente alla metà del XIX secolo, il Jubilee Building, la galleria d’arte originale e la Hackett Hall, la sala di lettura della biblioteca di Stato costruita nel 1913.
Due anelli di circolazione che si intersecano – uno verticale e uno orizzontale – collegano gli edifici storici ristrutturati e i nuovi, offrendo al contempo molteplici percorsi. L’identità del progetto è chiaramente leggibile grazie al linguaggio dei prospetti: gli edifici storici conservati evocano la storia sociale e culturale del sito, mentre i nuovi volumi sono rivestiti con facciate in metallo traforato.
Hassell + OMA hanno lavorato come un unico team a Perth per consegnare il museo in collaborazione con l’appaltatore gestore Multiplex, attingendo alla vasta esperienza di entrambi gli studi nella progettazione e costruzione di progetti culturali su larga scala.
Il team è stato guidato da Mark Loughnan e Peter Dean di Hassell e da David Gianotten e Paul Jones di OMA.
Peter Dean, direttore del design di Hassell, sottolinea l’importanza della partecipazione civica che ha accompagnato il progetto: «La collaborazione e la consultazione della comunità locale hanno contribuito a far evolvere il WA Museum Boola Bardip per diventare un progetto per il futuro di Perth».
«Il museo è unico nel panorama culturale australiano e internazionale – afferma Paul Jones, responsabile regionale OMA. Invita i visitatori a diventare creatori attivi delle proprie esperienze museali, e a non fruire passivamente le installazioni. I visitatori possono scegliere i percorsi museali che li riguardano e dialogare tra loro».