L’opera di Edoardo Tresoldi per l’area archeologica di San Pietro a Bari

Cambierà la qualità del quartiere e lo skyline della città l’opera di 30 metri di altezza che Edoardo Tresoldi sta realizzando per l’area archeologica di San Pietro, a Bari vecchia, dopo aver vinto una gara internazionale bandita dal Segretariato Regionale del Ministero della Cultura – Puglia diretto da Maria Piccarreta.

Il modello in scala è stato presentato alla città nei giorni scorsi, alla presenza delle autorità e dei cittadini, in una festa organizzata dal Segretariato in piazza San Pietro con il supporto dell’impresa esecutrice Cobar Spa.

 

Ph. ©Roberto Conte

 

«L’installazione di Tresoldi – ha dichiarato nel corso della presentazione Maria Piccarreta, Segretario Regionale del MiC Puglia – è la fase conclusiva di un percorso di studio per costruire basi rigorosamente scientifiche che raccontano e racchiudono la storia di Bari dall’Età del Bronzo fino agli anni ’60 del Novecento. L’intervento a San Pietro, insieme al Museo Archeologico di Santa Scolastica e ai resti di Santa Maria del Buon Consiglio, contribuiranno a far cadere quel muro invisibile per cui la zona di San Pietro è un luogo sospeso in attesa di essere parte integrante dello sviluppo che Bari ha avuto in questi ultimi anni».

«La riflessione che ha coinvolto il gruppo interdisciplinare di progettazione sugli obiettivi e sui metodi adottabili per proporre il sito al pubblico si è incentrata in particolare sul tema della reintegrazione dell’immagine nelle aree archeologiche prive di alzati – ha spiegato Francesco Longobardi, architetto e direttore dei lavori del progetto di valorizzazione dell’area archeologica. È nata così l’idea di consentire una lettura volumetrica degli edifici meglio conservati in fondazione, proiettandone in elevato i perimetri messi in luce dalle indagini archeologiche. E, per farlo, si è scelto di affidarsi al linguaggio poetico dell’arte contemporanea, stabilendo che l’installazione fosse pensata e realizzata in modo da rispondere alle esigenze di rigore scientifico e coerenza con i principi del restauro, oltre che di comunicazione efficace rivolta al grande pubblico».

 

Foto ©Roberto Conte

 

Quello di San Pietro non è il primo intervento di Edoardo Tresoldi in Puglia, che aveva già realizzato l’eterea installazione nel Parco Archeologico di Siponto (Foggia), vincitrice nel 2018 del premio speciale alla committenza della Medaglia d’Oro dell’Architettura Italiana.

Ma a Bari l’artista si confronta con un contesto archeologico pluristratificato molto più complesso da restituire.
L’area di San Pietro, nel corso dei millenni, ha attraversato diverse fasi di vita, di destinazione d’uso, di strutture ed edifici. Nelle fasi più recenti, e pertanto meno compromesse da interventi successivi, l’area ha accolto un luogo di culto cristiano risalente all’Alto Medioevo, rimasto per secoli in uso con successive modifiche e ampliamenti: tra XI e XII secolo venne ricostruito in forme romaniche assumendo una pianta triabsidata, ridisegnata nel ‘400 all’atto della costruzione dell’attiguo convento francescano, cui apparteneva il chiostro rimasto sino a oggi l’unica testimonianza dell’antico monumentale complesso.
Agli inizi del ‘600 la chiesa venne notevolmente ampliata, assumendo impianto ad aula unica, e poi nell’Ottocento l’intero complesso fu trasformato in edificio civile e adibito a varie funzioni, ultima, dal 1884, la destinazione a Ospedale Consorziale, demolito nel 1969 a seguito degli ingenti danni riportati durante la Seconda Guerra Mondiale.
A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, l’area è rinata come sito archeologico e ha fornito agli studiosi una messe di dati che hanno consentito di ricostruire le origini e la lunga sequenza di fasi di vita della città che in quel luogo è sorta e si è stratificata.

Analizzando planimetrie, rilievi, mappe, relazioni di scavo, documenti d’archivio, storie e racconti, Tresoldi ha avvertito che al centro di tutto sopravvive, nel terreno, nel toponimo e nell’immaginario comune, la memoria della Chiesa e del culto dedicato a San Pietro. Il sentire dell’artista ha così interpretato poeticamente le direttive della direzione lavori, ideando una installazione che restituirà al luogo forma e anima.

Foto ©Roberto Conte

Lavori di valorizzazione del Museo archeologico di Santa Scolastica e dell’area archeologica di San Pietro in Bari.

  • Finanziamento Programma Operativo Complementare (POC) di azione e coesione 2014-2020 al PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 per cinque milioni di euro
  • Autorità di Gestione del Programma Servizio V – “Contratti e attuazione programmi” del Segretariato generale del MiBACT.
  • Soggetto Beneficiario e Attuatore Segretariato regionale del Ministero della Cultura per la Puglia, Segretario regionale architetto Maria Piccarreta
  • RUP architetto Donatella Campanile – Ministero della Cultura, Direzione regionale Musei Puglia
  • Progettazione e Direzione Lavori architetto Francesco Longobardi – Ministero della Cultura, Direzione regionale Musei Puglia
  • Direzione scientifica e coprogettazione dott.ssa Ebe Chiara Princigalli, Ministero della Cultura, Direzione regionale Musei Puglia
  • Collaborazione scientifica per gli aspetti archeologici in fase di progettazione dott.ssa Marisa Corrente, già Ministero della Cultura, Soprintendenza Abap per la città Metropolitana di Bari
  • Collaborazione scientifica per gli aspetti archeologici in fase di progettazione e di esecuzione dott. Dario Ciminale
  • Collaborazione per gli aspetti urbanistici e architettonici in fase di progettazione architetto Arturo Cucciolla
  • Collaborazione tecnica per gli aspetti architettonici in fase di progettazione e di esecuzione architetto Annalisa Cascione
  • Coordinamento della sicurezza e progetto strutture architetto Marco Silvestri
  • Ente gestore Città Metropolitana di Bari – Sindaco metropolitano Vito Leccese
  • Progettazione artistica dell’opera San Pietro Edoardo Tresoldi
  • Imprese esecutrici e consulenze specialistiche per l’opera d’arte Cobar Spa; Studio Tecnico MM – Ing. Michele Masciavè; Voltaire Lighting Design; Contec
  • Imprese esecutrici scavo archeologico, opere architettoniche e relative consulenze specialistiche ATI tra Cobar Spa/Archimeter Srl Altair Engineer Srl, Lorenzoni Daniele Restauri Srl, Studio Associato Fuzio.

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