Luisa Bocchietto, il design che cambia

Pochi giorni fa a Essen, dopo il primo incontro delle giurie che esamineranno gli oltre 6.000 prodotti in lizza per il Red Dot Award si è tenuto l’incontro dei Red Dot Ambassador. Tra gli interventi quello di Luisa Bocchietto, past-president ADI e Senator della World Design Organization di Montreal, di cui riportiamo qui un estratto.

Dopo la rivoluzione industriale siamo oggi in una nuova rivoluzione, quella digitale. Il design, nato per soddisfare con i prodotti industriali i nostri sogni e bisogni, cambia. Ora al centro del progetto dobbiamo mettere non più l’uomo, ma il pianeta.

Il design di prodotto è nato nel secolo scorso a seguito dello sviluppo industriale; nuovi processi produttivi hanno reso possibile separare il momento della progettazione da quello della produzione, avviando l’artigianato verso la produzione di massa. Il disegno industriale ha permesso la creazione di nuovi oggetti a prezzi più accessibili offrendo la maggiore quantità di bellezza e di funzionalità al maggior numero di persone.

Con l’era digitale il design si smaterializza e interessa, al di là dei prodotti, i processi e i servizi. Viene utilizzata la stessa metodologia applicata con successo al design di prodotto a sistemi più complessi che coinvolgono come committenti, oltre alle tradizionali aziende di design, gli enti e le istituzioni collettive. 

Si disegnano meno cose materiali (di cui abbiamo forse meno bisogno) e ci si concentra su progetti più immateriali (applicazioni, servizi per la città e i cittadini, progetti strategici per l’economia circolare), che utilizzano la capacità del design di posizionarsi a cavallo tra tecnologia e approccio umanistico.

Il design ha avuto, da sempre, la capacità e l’obiettivo di umanizzare la tecnologia.           

In un periodo di forte trasformazione, come quello che stiamo vivendo, il suo ruolo sarà sempre più importante per poter agganciare alla potenza esponenziale dei “data” i temi etici legati al nostro esistere e co-esistere come esseri viventi sul pianeta.

I 40 membri delle giurie che valuteranno più di 6.000 prodotti in lizza per il Reddot Award 2020

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