Metrotopia, il Laboratorio del futuro di Patrik Schumacher è nel metaverso

Una Biennale virtuale con le opere dei grandi studi di architettura internazionali – Oma, Morphosis, Coop Himmelb(l)au, UnStudio, Mad, Sou Fujimoto, Archi-Union, Lava, Cap, EcoLogic Studio e naturalmente Zha-Zaha Hadid Architects. È Metrotopia Metaverse, il “Laboratory of the Future” di Patrik Schumacher, un ambiente virtuale multi-utente costruito con Unreal Engine 5 che permette di visualizzare fedelmente il carattere e la qualità degli oggetti e degli spazi progettati.

Un’opera di UNStudio riprodotta negli ambienti del metatarso di Metrotopia (courtesy ZHA).

 

Evento collaterale della Biennale di Architettura di Venezia insieme a CityX (Knowledge Transfer, uno sciame di padiglioni virtuali sospesi sopra Venezia che mostra il lavoro di ricerca di docenti di architettura da tutto il mondo), Metrotopia è anche un’esposizione fisica a Palazzo Ca’ Zenobio nel quadro della mostra ‘Students as Researchers’ (curatrice Maria Perbellini con Marcella Del Signore, Sandra Menninger e Athena Papadopoulou) allestita dal New York Institute of Technology che presenta lavori di studenti di diverse scuole di architettura.
Più avanti quest’anno Metrotopia sarà anche uno dei contributi della prossima Biennale di Architettura di Chicago.

 

Gli utenti possono convergere e interagire tra loro nell’auditorio di Metrotopia (courtesy ZHA).

 

Il metaverso di Metrotopia nasce da una collaborazione tra Zaha Hadid Architects e lo studio di Chicago ArchAgenda con il partner tecnologico Mytaverse e aspira a diventare una città virtuale e un hub per l’industria culturale mettendo insieme tutte le diverse discipline: design urbano, architettura, interni, product e fashion design, grafica e le relative scuole, gallerie, musei, esposizioni, biennali e triennali, premi e conferenze, editori, periodici e siti web del settore.

«Siamo partiti dalla tecnologia sviluppata per i videogames – spiega Patrik Schumacher – lasciandocela poi alle spalle. La nostra audience è quella dei professionisti della progettazione che vogliono allargare la propria comunicazione culturale, il proprio reach globale e adottare nuovi modi di mostrare i propri progetti, fare rete e collaborare. Se i primi ad adottare queste tecnologie sono stati i pionieri del web 3.0 e degli Nft, ben presto il metaverso inteso come forma immersiva di comunicazione via web che rende possibile l’esperienza spaziale e l’interazione multi-utente in tempo reale supererà la soglia che lo renderà di uso comune. Metrotopia anticipa quel momento».

Chissà.

© 2020 IoArch. All Rights Reserved.

Scroll To Top