Con l’incontro pubblico Mirabilia Urbis, lo scorso 24 maggio sono entrati nel vivo i lavori della Consulta nata da un accordo tra Roma Capitale e Ordine degli Architetti di Roma.
Nella cornice del complesso monumentale dell’Acquario Romano, sede dell’Ordine, esponenti delle istituzioni, del mondo delle professioni, della cultura e dell’associazionismo hanno presentato, analizzato e discusso le soluzioni necessarie per dare alla città un futuro all’altezza di quella che in tutto il mondo è conosciuta come la Città eterna.
«Con questa Consulta vogliamo mettere in rete le progettualità presenti nella città e dare un contributo per un miglioramento del tessuto cittadino e del territorio – ha spiegato il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia Alessandro Panci aprendo la sessione pomeridiana. La Capitale è un contesto unico al mondo, non si può lavorare per compartimenti stagni, dobbiamo far dialogare istituzioni, ordini professionali, università, associazioni di categoria e lavorare tutti insieme per capire quali soluzioni possono dare nuovo impulso alla città».
«Con la costituzione di questa Consulta è stato avviato un lavoro importante» ha sottolineato l’Assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia insistendo sull’opportunità di avere un’intelligenza collettiva che oltre ad occuparsi delle trasformazioni in atto nella Capitale, costruisca anche una visione di ciò che dovrà essere l’Urbe nei prossimi decenni. «Da qui la collaborazione consolidata con l’Ordine degli Architetti di Roma – ha proseguito l’assessore – e quella del Laboratorio 050».
E all’appuntamento all’Acquario Romano che ha dato il via ai lavori della Consulta ha partecipato anche Stefano Boeri, che del Laboratorio 050 è il coordinatore, che ha affermato: «questa giornata è la conferma di una convergenza di fini e valori. Siamo tutti coinvolti nella stessa volontà di capire come Roma possa vincere la sfida con cui sono alle prese tutte le grandi metropoli, quella cioè di coniugare la necessaria transizione ecologica con l’altrettanto importante questione di come superare le diseguaglianze sociali, che costituiscono uno dei tratti distintivi del proliferare delle metropoli negli ultimi quindici anni».
Dalle università della Capitale a Federalberghi, da Confartigianato a Confesercenti, da Assoverde al Maxxi, e poi Ance, Acer, Contratti di fiume, sono decine le sigle del mondo istituzionale, della cultura e dell’associazionismo che hanno discusso fin dalla mattina attorno ai tavoli tematici dedicati alle quattro tematiche “Morfologie, paesaggi, arcipelago urbano”, “Abitare Roma”, “Storia, archeologia e Novecento” e “Spazi pubblici e rituali urbani”.
Poi, nel pomeriggio sono stati esposti i risultati della call sullo sviluppo della città alla quale hanno partecipato molti iscritti dell’Ordine degli Architetti di Roma.
È intervenuto nel corso della giornata anche l’architetto Franco Purini, che ha speso parole di apprezzamento per questa Consulta composta da personalità dalle competenze così varie: «È come un firmamento, ci saranno stelle che illumineranno di più e altre di meno, ma tutte insieme illumineranno la Capitale e la aiuteranno a compiere le scelte necessarie per realizzare un futuro migliore»