Modularità, prefabbricazione e automazione per l’ospedale del futuro

  • «Gli architetti hanno sempre mirato a fornire all’ospedale una soluzione definitiva. Questa proposta parte dall’estremo opposto: vedere l’ospedale come un edificio costantemente in costruzione, come un organismo per il quale spazio e tempo devono essere considerati allo stesso modo» (Reinier De Graaf).

OMA, insieme a Buro Happold, ha completato il progetto di masterplan per il distretto sanitario Al Daayan a Doha, commissionato da Hamad Medical Corporation (HMC).
Situato su un terreno di 1,3 milioni di metri quadrati, tra l’Università del Qatar e la nuova Lusail City, il progetto esplora le potenzialità di concetti come modularità, prefabbricazione e automazione in relazione ai rapidi cambiamenti della scienza medica e delle necessità di cura.

 

I giardini sono considerati veri e propri spazi curativi nella tradizione dell’architettura medica islamica, ©OMA.

 

Il fulcro del quartiere è una struttura a due piani che riunisce un centro universitario, un ospedale per donne e bambini e un centro diagnostico, con una capacità totale di 1.400 letti. I reparti sono situati al piano terra, riducendo la dipendenza dagli ascensori e permettendo ai pazienti di godere dei generosi giardini del complesso considerati veri e propri spazi curativi nella tradizione dell’architettura medica islamica.
Costruibile a basso costo, con una minima dipendenza dalle catene di fornitura globali, il distretto sanitario di Al Daayan mira ad affermarsi come un prototipo che può essere adottato ovunque, come un’alternativa ai modelli ospedalieri sviluppati in Occidente.

 

 

Forti i richiami alla cultura locale per il masterplan del distretto sanitario Al Daayan a Doha progettato da OMA, ©OMA.

 

Le unità modulari a forma di croce, prefabbricate in loco, possono essere riconfigurate ed espanse con la minima interruzione dei processi in corso, abbassando significativamente il costo dei futuri adattamenti. La stampa 3D permette infinite variazioni nel design delle facciate, reintroducendo l’ornamento in una tipologia architettonica solitamente caratterizzata dall’austerità. Tutte le strutture di supporto sono collegate agli ospedali da un sistema di circolazione sotterranea. Un centro logistico dedicato e una fattoria permettono al quartiere di funzionare autonomamente.

 

Il cliente, Hamad Medical Corporation, è il principale fornitore di assistenza sanitaria in Qatar e uno dei principali fornitori di ospedali in Medio Oriente, ©OMA.

Sean Madden di HMC spiega il significato del concept: «L’innovazione medica sta avanzando in modo esponenziale; nel frattempo il tempo necessario per realizzare un ospedale non è praticamente cambiato dagli anni Cinquanta. Questo progetto spera di offrire una via d’uscita da questa situazione, definendo l’ospedale del futuro».
La modularità è la chiave del progetto, come racconta Reinier de Graaf di OMA: «Gli architetti hanno sempre mirato a fornire all’ospedale una soluzione definitiva. Questa proposta parte dall’estremo opposto: vedere l’ospedale come un edificio costantemente in costruzione, come un organismo per il quale spazio e tempo devono essere considerati allo stesso modo».

Crediti di progetto

Cliente Hamad Medical Corporation
Partner in charge Reinier de Graaf
Project architect Kaveh Dabiri
Project manager Alex De Jong
Team Pablo Antuna Molina, Claudio Araya, Bozar Ben-Zeev, Joana Cidade, Benedetta Gatti, Eve Hocheng, Sofia Hosszufalussy, Hanna Jankowska, Tijmen Klone, Marina Kounavi, Hans Larsson, Roza Matveeva, Geert Reitsma, Alex Retegan, Silvia Sandor, Elisa Versari, Arthur Wong
Masterplan engineering Buro Happold
Clinical architect Henning Larsen, Dutch Healthcare Architects
Stakeholder management Engineering Consultants Group
Architetto del paesaggio Michel Desvigne Paysagiste
Consulente finanziario De Leeuw Group
Wayfinding Spaceagency

Reinier de Graaf

L’architetto e autore olandese è partner dell’Office for Metropolitan Architecture (OMA), per cui dirige progetti in Europa, Russia e Medio Oriente. Reinier è il co-fondatore del think-tank AMO di OMA e Sir Arthur Marshall Visiting Professor di progettazione urbana all’Università di Cambridge. È autore di Four Walls and a Roof: The Complex Nature of a Simple Profession e del romanzo di recente pubblicazione The Masterplan.
Ph. ©Adrienne Norman, courtesy OMA.

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