Nuovi uffici all’interno dell’ex-Olivetti di Pozzuoli

Un esempio unico di armonia tra architettura industriale e paesaggio è quello offerto dalla fabbrica Olivetti a Pozzuoli. Autore del complesso fu Luigi Cosenza, con la collaborazione di Adriano Galli, Pietro Ciaravolo, Marcello Nizzoli e Pietro Porcinai per il progetto di verde ambientale.
Lo stabilimento, che guarda il golfo di Napoli, si articola in vari corpi di fabbrica caratterizzati da ampie vetrate, integrati nella vegetazione. La sua pianta a croce si adatta alle pendenze del terreno, mentre le ampie vetrate sono pensate per convogliare più luce naturale possibile, generando degli spazi di lavori dall’atmosfera luminosa.
Di fronte al golfo più singolare del mondo, questa fabbrica si è elevata in rispetto della bellezza dei luoghi e affinché la bellezza fosse di conforto nel lavoro di ogni giorno”, aveva affermato Adriano Olivetti nel 1955, anno dell’inaugurazione.

 

È stata mantenuta la vocazione industriale dell’edificio, sia nella scelta dei materiali sia nella progettazione impiantistica, ©Mario Ferrara.

 

Una parte del complesso industriale è stata recentemente ristrutturata dallo studio WiP Architetti: una superficie di circa 3.600 mq situata al piano terra di uno degli edifici è pronta a ospitare gli uffici di una multinazionale del settore energetico.

WiP ha affrontato il lavoro con il rispetto dovuto a un pezzo di storia dell’architettura e dell’imprenditoria illuminata. Gli interni sono stati spogliati degli elementi superflui, ottenendo degli spazi a tutt’altezza con impianti a vista.
Gli uffici open space sono stati dotati di pareti verdi che riducono i rumori, purificano l’aria e favoriscono la concentrazione e la produttività. I pannelli acustici a soffitto mascherano parzialmente gli impianti a vista e migliorano il comfort acustico degli ambienti lavorativi.

 

Una parte del complesso industriale è stata ristrutturata dallo studio WiP Architetti per ospitare gli uffici di una multinazionale del settore energetico, ©Mario Ferrara.

 

L’area oggetto di intervento è organizzata in tre macro-zone: l’ingresso, il corpo centrale (consistente in piano terra con annessa porzione di soppalco adibita a postazioni di lavoro e sale riunioni) e l’area posta perpendicolarmente al corpo centrale (adibita a postazioni di lavoro, sale riunioni, auditorium e locali tecnici).
Dopo l’iniziale strip-out, si è provveduto a una ristrutturazione completa degli spazi a tutt’altezza con impianti a vista che diventano parte integrante dell’architettura industriale, integrati e nel rispetto della qualità architettonica del sito.

 

L’intervento di ristrutturazione e di illuminazione ha riletto in modo contemporaneo una parte della “fabbrica-territorio” di Pozzuoli, ©Mario Ferrara.

 

Sono state sostituite le ampie finestrature, con affaccio sul mare e sul Vesuvio, mantenendo dimensioni e tipologie originali per non snaturare l’architettura del complesso, in linea con i vincoli posti dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli.
Il sistema illuminotecnico, curato da Performance in Lighting, svolge un ruolo fondamentale nella valorizzazione e fruizione degli spazi, quindi la fase progettuale ha richiesto una attenta pianificazione in grado di armonizzare l’attenzione al risparmio energetico, l’illuminazione studiata ad hoc per favorire il benessere degli operatori, migliorando l’operatività ed evitando l’affaticamento visivo e il dialogo dinamico con l’illuminazione naturale.

 

Ritratto dei soci di WiP Architetti: da sinistra Nicola Di Troia, Giuseppe Garbetta, Marco Splendore, Federico Barbero.

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