Con uno sguardo trasversale tra design e artigianato, dal 23 marzo al 9 giugno la mostra Origin of Simplicity all’Adi Design Museum di Milano presenta oltre 150 opere progettate dai nomi più rappresentativi del design moderno e contemporaneo, che hanno segnato la storia del design giapponese, dagli anni Sessanta del Novecento alle ultime generazioni, forse meno note al pubblico internazionale.
L’approccio della mostra intende sottolineare lo stretto legame tra design e artigianalità e il sottile equilibrio tra materia e uomo, tecnica e tecnologia, sotteso alla produzione giapponese.
Ideata da Rossella Menegazzo, esperta di storia dell’arte e cultura giapponese dell’Università degli Studi di Milano, e con il progetto grafico e di allestimento del designer e curatore Kenya Hara, la mostra raggruppa i progetti secondo i concetti – vuoto (ku), spazio o silenzio (ma), leggibile sia come povertà (wabi) e consunzione legata all’uso (sabi), sia come asimmetria e imperfezione – che hanno la loro radice nelle diverse filosofie che alimentano la cultura nipponica, dal buddhismo zen al pensiero animista shintoista.
Tutti gli oggetti scelti sottolineano la secolare sapienza artigianale che rivela una predilezione per i materiali naturali – legno, carta, metallo, ceramica e tessile – e una sensibilità verso le loro caratteristiche, rendendo fluida la distinzione fra prodotto di design o d’arte.
«La semplicità – commenta Rossella Menegazzo – nasce da una profonda aderenza delle forme alla natura, quasi un tentativo di preservare quella sacralità insita in ogni elemento che il pensiero animistico shintoista porta con sé».
Il progetto di ricerca che ha dato vita a Origin of Simplicity è nato con lo speciale supporto della Ishibashi Foundation, istituzione culturale fondata nel 1956 da Ishibashi Shojiro con lo scopo di dare un forte contributo all’arte e alla cultura.
La mostra all’Adi Design Museum è realizzata con il sostegno di Uniqlo e di Ntt Data.