Dall’8 febbraio al 23 marzo alla galleria Building di Milano la mostra Post Scriptum, a cura di Bruno Corà, espone circa 40 opere inedite di Gianluigi Colin.
Il titolo della mostra è letterale, perché Colin – per molti anni art director del Corriere della Sera e attualmente cover editor di ‘La Lettura’, il settimanale culturale del quotidiano milanese famoso per le copertine d’artista – si appropria degli stracci utilizzati per pulire le rotative, che trasforma in opere astratte cariche di sedimentazioni cromatiche, di striature ripetute, di campiture dilatate nello spazio.
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Opere dunque che nascono dopo ciò che è stato scritto, illustrato e stampato, e che presto verrà dimenticato, sostituito dalle parole e dalle immagini del giorno successivo o sommerso dall’inarrestabile flusso informativo (?) dei social media.
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Le opere di Colin si presentano così come simbolici “stracci di parole” e di immagini, che nelle opere dell’artista appaiono a loro volta dissolte e trasformate in un seducente insieme di colori, di segni, di venature azzeranti lo spazio e il tempo. Dimensioni in cui è contenuto, come ricordano le parole del Qoélet: “Tutto il bene nascosto. Tutto il nascosto male”.
«Ho sempre pensato alla responsabilità dell’artista di fronte alla Storia – afferma Colin. L’insieme dei miei lavori, volutamente scelti per questa mostra dai toni drammatici, con rossi intensi, sfumature di nero, striature nere su fondi bianchi o azzurri, si presentano come simbolo di un oblio incombente, inquietante e minaccioso. Un senso di costante indifferenza e dimenticanza che purtroppo appartiene al momento storico che viviamo. Le mie opere si confrontano con uno spazio interiore, ma parlano di una dimensione collettiva».
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Gianluigi Colin
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Gianluigi Colin (Pordenone, 1956) vive e lavora a Milano. Da molti anni conduce una ricerca artistica intorno al dialogo tra le immagini e le parole. Il suo lavoro nasce come investigazione sul passato, sul senso della rappresentazione, sulla stratificazione dello sguardo: una poetica densa di richiami alla storia dell’arte e alla cronaca che tende a porre sul medesimo piano memoria e attualità, facendo sfumare i confini tra le epoche.
Sue mostre personali si sono tenute in numerose istituzioni italiane e straniere. Protagonista di performance, è stato selezionato per il Padiglione Italia della 54a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia nel 2011. Alcune sue opere sono presenti in collezioni private, musei e istituzioni pubbliche in Italia e all’estero.
Colin per molti anni è stato art director del “Corriere della Sera”; attualmente è cover editor de “la Lettura” e de “la Lectura” de “El Mundo”, di Madrid. Tiene conferenze, seminari e corsi universitari. Ha scritto numerosi saggi e articoli sulla fotografia, sulla comunicazione visiva e attualmente scrive di arte sulle pagine culturali del “Corriere della Sera”.