Presentata oggi, l’opera monumentale (212 x 300 cm) ideata da Emilio Isgrò per la storica sede di via Meravigli della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi parte da una lettera rintracciata da Isgrò negli archivi dell’Ente con la quale il padre di Albert Einstein, nel 1899, chiedeva di poter trasferire la propria attività commerciale da Pavia al capoluogo lombardo per “maggiore opportunità”.
In una recente conversazione con Ai Wei Wei, Emilio Isgrò spiegava bene che la sua pratica della ‘cancellatura’ non ha nulla a che vedere con la furia revisionista della cancel culture di matrice anglosassone, non solo perché la precede ma specialmente perché, al contrario, «la cancellatura è l’altra faccia del linguaggio umano. Senza cancellare il superfluo, Manzoni e Leopardi non avrebbero scritto i loro capolavori, e il prodigioso Giorgione non avrebbe dipinto La Tempesta, se è vero che quella mirabile opera, osservata ai raggi, rivela parti che non appaiono nella versione finale. Io, che venivo da una cultura carica di dubbi, quella siciliana, mi sono limitato a trasformare l’eccezione in una regola: la cancellatura come il mezzo più potente per la piena realizzazione dell’immagine pittorica e letteraria».
«Scoprire quella lettera non mi fu facile quando andai a rovistare tra le carte del palazzo di via Meravigli per trovare qualcosa da offrire all’attenzione di chi ha fretta o ha perduto la memoria di un passato rispettabile a tutti i livelli: culturale non meno che imprenditoriale e civico – prosegue l’artista – ma quando il mio occhio cadde sulla lettera di Hermann compresi che quello era il documento da cancellare per riattizzare lo spirito d’impresa che caratterizza Milano. Niente Madonnina, niente Duomo per una volta. Giacché il misterioso mittente era semplicemente il padre d’un ragazzino di nome Albert (Albert Einstein per esteso) campione di tutte le cancellazioni ancora possibili».
L’opera è stata realizzata con il supporto tecnico di TheFabLab impiegando le più moderne tecnologie di lavorazione digitale su pannelli di fibrocemento fresati e completata con interventi manuali in corrispondenza delle cancellature.
Frutto di una collaborazione tra la Camera di Commercio e Triennale Milano, Prologo alla relatività andrà ad incrementare il patrimonio artistico che la Camera di commercio ha raccolto negli anni.