Covid-19: stampa 3D per l’emergenza sanitaria

L’emergenza coronavirus sta liberando energie e risorse forse inaspettate, che raccontano di un’Italia generosa, con idee chiare e innovative. E’ il caso della giovane azienda ShapeMode, che in Base B – luogo dedicato alla ricerca e all’innovazione promosso da EuroMilano, nell’area milanese della Bovisa – si occupa di progettazione e produzione di prodotti stampati in 3D.

Nei giorni scorsi ShapeMode ha realizzato a tempo record e con le proprie stampanti 3D il prototipo di una valvola necessaria per fare funzionare i macchinari per la respirazione assistista di cui – così come dei macchinari – c’è grande penuria, perché le aziende del settore non riescono a stare al passo con le forniture richieste in queste settimane dai reparti ospedalieri. 

«Qualche giorno fa abbiamo saputo che l’ospedale di Chiari, in provincia di Brescia, era rimasto senza questi dispositivi – spiega Salvatore Saldano, CTO di ShapeMode – Il modello 3D della valvola non è stato disponibile fino a due sere fa, quando è stato messo in rete da un ingegnere polacco, Filip Koper, che apportando alcune piccole modifiche ha creato un modello open source che ne dovrebbe rendere possibile la libera produzione rispetto al brevetto originale».

 

Alle 2 di giovedì notte 19 marzo ShapeMode ha iniziato la produzione del prototipo. «E’ prodotta in resina fotopolimerizzabile con una stampante ad alta precisione e può essere facilmente modificabile – continua Saldano – Deve essere validata da un ente preposto, questo sì, ma l’idea è che come noi, altre aziende del nostro settore si mettano a disposizione per produrre e consegnare gratuitamente queste valvole ai reparti ospedalieri che ci saranno indicati. Dobbiamo prima attendere il via libera delle autorità preposte».

Per produrre una valvola di questo tipo le stampanti 3D di ShapeMode impiegano circa cinque ore, mettendole tutte in serie possono arrivare a una dozzina di valvole al giorno.

«Quello che speriamo è che tante altre imprese del nostro settore seguano il nostro esempio e, una volta validato il modello open source, si mettano a produrre gratuitamente queste valvole. Insieme potremmo raggiungere un bel numero ogni giorno e aiutare i reparti ospedalieri in questo momento di difficoltà». 

Nel frattempo iniziative simili sono in corso in altre parti del mondo, grazie all´iniziativa di singoli ricercatori e cordate di aziende e di tecnici.

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