Al supersalone scelti i progetti che hanno ricevuto The Best of Class 2020/21 Award, premio che vuole incoraggiare lo sviluppo del talento giovanile, l’internazionalizzazione e l’innovazione.
La giuria, composta da Marva Griffin, Giulio Iacchetti, Alberto Meda e Francesca Picchi, ha premiato progetti che si distinguono per il messaggio che veicolano, privilegiando non solo l’incisività formale del design ma anche la componente sostenibile, tecnologica e comunicativa.
Il premio consiste nella partecipazione alla prossima edizione del SaloneSatellite, nel 2022.
I premi ex equo sono andati a 5 progetti. Regrowth, progetto di ricerca che esplora la connessione tra design computazionale e materiale di scarto dell’industria della selvicoltura di Simon Gehring, dell’Accademia di Stoccarda. Il tavolo (foto in apertura) combina in modo armonico elementi naturali, sostenibilità ambientale e calcolo algoritmico per generare un pezzo originale e unico.
Robust nest di Fabien Roy dell’Ecal di Losanna è stato scelto “per il valore assoluto di un progetto che salva la vita, con la capacità di estendere strumentazioni sofisticate ad appannaggio esclusivo dei Paesi avanzati, per contesti svantaggiati come gli ospedali del sud del mondo. La sua facile trasportabilità, autonomia energetica, robustezza e leggerezza, concorrono a rendere questo strumento fondamentale per la difesa della vita dei neonati più fragili”.
Gli altri ex equo sono i manufatti estrusi in argilla Fil Rouge di Pierre Murot della scuola parigina ENSCI – Les Ateliers; la siringa monomaterica Helix di Ithzel Ceròn e Daniel Lopez, dell’istituto Tecnológico di Monterrey in Messico, che, oltre a ridurre l’ingombro, riduce anche il problema dello smaltimento;
e Yolkkh, the story of my people di Amna Yandarbin, del Vcu Arts Qatar
, scelto per la sua “straordinaria qualità poetica e la capacità di affrontare i grandi drammi della storia che la cronaca ci propone ogni giorno con drammatica puntualità”.
I disegni stampati su undici foulard illustrano la storia personale della sua famiglia: la guerra, la perdita, il trauma, la migrazione, la difficoltà del senso di appartenenza, l’emancipazione femminile, l’indipendenza e la speranza.
Due progetti infine si sono aggiudicati le menzioni d’onore. Imprimé, il progetto di ricerca sulle medicine di Mathilde Lafaille, dell’Ecal “per la capacità di mettere a frutto le potenzialità creative delle nuove tecnologie di stampa tridimensionale applicata alla produzione di compresse medicinali” e Reddo, materiale realizzato con gusci di ostriche riciclate di Francesco Maria Lucini dello Ied Barcelona “per la capacità di indicare nuove direzioni di ricerca nella messa a punto di nuovi manufatti per rigenerare la barriera corallina, utilizzando materiali organici di scarto come i gusci delle ostriche provenienti dal più grande sito di allevamento di mitili della Spagna”.