TAMassociati partecipa al futuro di Bellinzona

Porta del Ticino – Urban Living Lab ripensa il cuore di Bellinzona, capoluogo del Canton Ticino, proiettandola verso un orizzonte temporale di più generazioni. Il progetto, elaborato da un team composto da sa_partners, TAMassociati e Franco Giorgetta Architetto Paesaggista, delinea lo sviluppo dell’ampia porzione di territorio urbano (120.000 metri quadrati), oggi occupata dall’insediamento industriale Officine Bellinzona.

Il nuovo quartiere sull’areale ferroviario di Bellinzona, in Svizzera, immaginato dal team con sa_partners (Zurigo), TAMassociati (Venezia) e Franco Giorgetta Architetto Paesaggista (Milano).

Il progetto della squadra italo-elvetica è stato scelto a seguito di una competizione internazionale che ha seguito la formula, basata sul dialogo tra le parti, del mandato di studi in parallelo. Il masterplan sarà a breve integrato nel PGT locale e frazionato in lotti, che saranno messi a bando. Il mandato di studio parallelo commissionato da Cantone, Comune e FFS-Ferrovie Svizzere è stato concepito in una logica simile al masterplan di Scalo Farini: il team vincitore di fatto scrive le linee guida del successivo sviluppo, che procederà per lotti sulla base della volontà di investimento di sviluppatori privati.

Lo spiegano bene i TAMassociati: «Il contesto di grande volatilità climatica, economica e sociale che stiamo vivendo impone quesiti mai emersi prima nella gestione delle complessità a livello planetario. La visione progettuale passerà dall’impostazione lineare (causa/effetto) a quella sistemica per scenari e feedback di verifica. La città del futuro sarà come un organismo vivente, flessibile, in grado di adattarsi ai cambiamenti che società e contesti in rapida evoluzione imporranno ai territori e alle comunità urbane».

La memoria storica è preservata con la valorizzazione dell’edificio principale, la Cattedrale, icona delle storiche officine.

Pensato quindi con un approccio sistemico e non lineare, il percorso di trasformazione del territorio attraversa scenari e feedback di verifica, offrendo una visione di sviluppo con regole chiare, ma aperto e flessibile. Il piano proposto prevede infatti la possibilità che, a seconda degli scenari economico/sociali che si prospetteranno nel futuro, il progetto possa svilupparsi con velocità e densità diverse intorno all’Almenda – il grande polmone verde pubblico pensato sia come infrastruttura verde locale sia come elemento di compensazione del prossimo insediamento industriale fuori città.
Lo scenario va dalla ridotta densità edilizia con alta densità biotica a un sistema di costruzioni molto variabile basato comunque su alcuni elementi fissi costruttivi e identitari di carattere agricolo, idrico, comunitario, logistico e innovativo. L’Almenda – in cui permangono la ferrovia e tre edifici di valore storico – sarà il nuovo potente segno urbanistico, terreno fertile di biodiversità e climatizzatore naturale dell’abitato ai cui lati si svilupperà l’insieme delle strutture a carattere insediativo.

 

La visione produttiva, uno degli scenari ipotizzati dal team di progetto. Con il progetto Porta del Ticino – Urban Living Lab viene liberata l’area centrale del sito delle officine, mettendo a disposizione un grande polmone verde.

 

La visione resiliente, uno degli scenari ipotizzati dal team di progetto. Lungo i perimetri dell’area ri-naturalizzata e delimitata da ampie alberature e verde verticale è previsto uno sviluppo edilizio concepito per blocchi autonomi, estremamente flessibili e in grado di rispondere alle esigenze di phasing e di scenari in divenire.

 

La visione metabolica-urbana, uno degli scenari ipotizzati dal team di progetto. L’area, che potrà svilupparsi a tappe su una superficie di quasi 120.000 metri quadrati, costituisce l’opportunità di conferire nuova forma e nuovo impulso a Bellinzona e a tutta la regione, e di sviluppare attività economiche d’interesse per tutto il Cantone con effetti per i prossimi decenni.

 

Costituirà inoltre la connessione visiva e ideale tra il Castello di Bellinzona (patrimonio Unesco) e la cosiddetta Cattedrale (l’imponente edificio industriale in pietra, icona delle Officine), portatori di storia e identità della città. Ne nascerà un ‘chilometro verde’, in simbiosi con la città, a legare il fiume e la montagna, con una fascia edificata caratterizzata da funzioni complementari di tipo commerciale, direzionale, amministrativo, didattico e di ricerca.
Gli usi comunali e cantonali, tra cui le scuole, il parco dell’innovazione, gli alloggi cooperativi, sono organizzati intorno alla Cattedrale e lungo i binari, mentre gli usi residenziali e i servizi sono concentrati a ovest. L’obiettivo del progetto, che introduce nuovi elementi di sostenibilità, resilienza ambientale e sociale ed ‘edifici viventi’, è realizzare un nuovo quartiere, esemplare per qualità urbanistica, architettonica e di vita.

Il team italo-elvetico ha proposto un modello di sviluppo che scommette sulla massima sostenibilità ambientale: si punta a raggiungere il 100% di energia rinnovabile, sono state studiate soluzioni che possano attutire gli effetti del cambiamento climatico, si ambisce a raggiungere il traguardo delle zero emissioni e si prevede un largo utilizzo di materiali riciclati.

La Cattedrale, l’imponente edificio industriale in pietra, icona delle Officine, verrà preservato dal progetto.

Crediti di progetto

Progetto: Sviluppo urbanistico sedime Officine FFS Bellinzona. Mandato di studio in parallelo (MSP)
Committenti: Città di Bellinzona, Repubblica e Cantone Ticino, SBB CFF FFS
Superficie area: 120.000 mq
Team di progetto: sa_partners, TAMassociati, Franco Giorgetta Architetto Paesaggista.
Ingegneria ambientale ed energia: Golder Associates
Ingegneria del traffico: Lift s.r.l.
Economia e Scienze Sociali: GSP – Gesellschaft für Standortanalysen und Planungen AG – Dr.Hans Naef
Economista urbanista per visione strategica: Giuseppe Davide Longhi
Ingegnere civile e ambientale per valutazione sistemico-eMergetica: Silvio Cristiano

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