Through Time parte seconda, Luca Vitone al Csac di Parma

Dopo l’interruzione forzata causata dalla pandemia (l’installazione On Identikit di Massimo Bartolini venne chiusa con due settimane di anticipo l’8 marzo scorso) il 6 settembre riprende il programma di residenze d’artista del Csac – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma Through time: integrità e trasformazione dell’opera.

Questa volta sarà Luca Vitone – che già nel 2017 aveva avuto modo di conoscere e approfondire la vasta collezione dell’archivio-museo del Centro Studi della Comunicazione – a confrontarsi con il vasto patrimonio di oltre 12 milioni di pezzi suddivisi nelle cinque sezioni Arte, Fotografia, Media, Progetto e Spettacolo.

Maquette dell'installazione che Luca Vitone presenterà al Csac dal prossimo 6 settembre. ©2017 Luca Vitone (ph. Giovanni Oberti)

Artista che da sempre lavora sull’idea di luogo, produzione culturale e memoria, Vitone presenta Il Canone, un omaggio al concetto stesso di archivio a partire dal furgone che fino agli anni Duemila il Csac usava per trasportare le opere e i fondi che via via acquisiva.

Le 24 opere che il furgone de Il Canone porta con sé – tra queste lavori di Mulas, Boetti, Fontana, Schifano, Consagra, Rosselli, Basaldella, Archizoom, Albini, Branzi – sono anche una chiara allusione al Bulli Volkswagen a cui nel 1969 Joseph Beuys aveva agganciato 24 slitte di legno.

Afro Basaldella, giornale 63/1, 1963

Inoltre, nell’abside della Chiesa dell’abbazia di Valserena dove il Csac ha sede, sarà allestito il monocromo intitolato Stanze (CSAC, Parma) eseguito da Vitone con le polveri del Csac nel 2017, in occasione della sua precedente residenza, e successivamente donato al centro.

Il programma Through time: integrità e trasformazione dell’opera è realizzato in occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21.

L’esposizione de Il Canone si concluderà il 18 ottobre. Seguirà, a conclusione del ciclo, la terza residenza d’artista con Eva Marisaldi.

Luca Vitone

Luca Vitone nasce a Genova nel 1964. A partire dagli anni Novanta partecipa a importanti collettive nazionali e internazionali e dal 1994 collabora continuativamente con la Galleria Nagel Draxler, a Colonia, Berlino e Monaco.

Nel 2000 espone al P.S.1 (New York) e presenta al Palazzo delle Esposizioni di Roma Stundàiu, mostra-omaggio alla sua città natale. Al 2006 risale la sua prima retrospettiva itinerante Luca Vitone. Ovunque a casa propria. Überall zu Hause. Nel 2012 tiene due importanti personali: Monocromo Variationen al Museion di Bolzano e Natura morta con paesaggi e strumenti musicali alla Fondazione Brodbeck di Catania. Nel 2013 torna alla Biennale di Venezia. Nel 2017 il Pac di Milano gli dedica un’ampia retrospettiva.

Attualmente è in corso fino al 15 marzo 2020 al Centro Pecci di Prato il suo progetto Romanistan, tra i vincitori della quarta edizione di Italian Council.

Dal 2006 è docente presso la Nuova Accademia di Belle Arti a Milano.

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