Fino al 14 gennaio all’Adi Design Museum di Milano la mostra Riccardo Blumer – Movimenti di Anime. Diatomee, Danzatori, Conchiglie, Anime e Quaderni, curata da Andrea Ciotti, offre uno sguardo sul lavoro dell’architetto, designer e professore italo-svizzero.
Blumer presenta oggetti luminosi e scritti che riflettono la sua attività interdisciplinare, creando installazioni che esplorano temi strutturali, ottici e geometrici.
Le Anime pronunciano frasi leggibili attraverso il vetro grazie all’assenza di rifrazione tra liquido e statuette di vetro.
I Danzatori torcono colori grazie alla geometria del paraboloide iperbolico, mentre le Conchiglie nomadi tracciano spiagge estive e molluschi inventori.
La mostra include anche i primi quattro Quaderni di Riccardo Blumer che collegano insegnamento, architettura, studio, viaggi e design.
La produzione riflette la continua esplorazione di Blumer tra diverse discipline, mantenendo viva la passione per la ricerca e la creatività.
Fin dai tempi del Compasso d’Oro a Laleggera (1998, per Alias), Blumer ci ha abituato a distrarci da quelli che credevamo fossero percorsi definiti: le conferenze Blumerandfriends esprimevano il bisogno estremo di conoscenza come palestra di creatività che ha sempre animato l’architetto. Da allora Blumer si è dedicato sempre di più all’insegnamento all’università di Mendrisio, partecipando tra l’altro alle Biennali di Architettura di Venezia e di Seoul.
Gli oggetti della mostra, realizzati nel laboratorio di un ex-oratorio di Casciago, in provincia di Varese, richiamano la meraviglia costruttiva espressa in piccole “serie” semi-industriali che hanno la forza di riaprire temi alla Blumerandfriends.