Un’architettura mimetica nel paesaggio messicano

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A San Miguel de Allende, nello stato messicano di Guanajuato, Casa Enso II è un’abitazione progettata da HW Studio che inquadra il paesaggio e allo stesso tempo ne diventa parte.

 

Vista di Casa Enso II inserita nel paesaggio intorno a San Miguel de Allende nello stato di Guanajuato in Messico, ph. ©Cesar Bejar.

 

L’approfondita indagine storica condotta dallo studio prima di intraprendere i lavori ha permesso di stabilire come siano pochi i luoghi in Messico con un’identità costruttiva così forte come Guanajuato. Ciò si riflette chiaramente nell’architettura della casa, permeata dal rispetto e dalla sensibilità per il paesaggio e per la cultura ancestrale del territorio.

 

L’abitazione monomaterica progettata da HW Studio, ph. ©Cesar Bejar.

 

La pietra in questa zona del Paese è un elemento profondamente radicato in ogni forma di espressione culturale. Per questo motivo la scelta del materiale è stata molto semplice e naturale: la pietra è diventata così la protagonista nell’architettura della residenza.
Grazie all’abbondanza di materiali accessibili sul posto e alla cultura costruttiva ereditata dall’abile manodopera locale, HW Studio è stato in grado di utilizzare lo stesso linguaggio materico del ricco tessuto edilizio di Guanajuato.

 

Dettagli in pietra della residenza che trasmette un senso di serenità e silenzio, ph. ©Cesar Bejar.

 

La residenza di circa 200 metri quadrati segue una pianta cruciforme; lo spazio è suddiviso in quattro quadranti da un incrocio di camminamenti in pietra che definiscono i percorsi, inquadrano gli ambienti e separano un quadrante dall’altro. Ogni quadrante porta con sé la propria vocazione, con forme diverse che riflettono le diverse funzioni degli spazi.
Il primo quadrante in basso a destra ha lo scopo di accogliere le persone e ospita un giardino endemico.

 

Vista dall’alto della pianta cruciforme dell’abitazione: lo spazio è suddiviso in quattro quadranti delimitati da passaggi in pietra, ph. ©Cesar Bejar.

 

Il secondo invece è destinato alle autovetture. Qui particolare attenzione è stata prestata alla cura degli alberi preesistenti, anche per l’ombra utile a proteggere le auto dal sole.
A completare il tutto, un lungo muro in pietra leggermente scrostato che protegge l’ingresso, impedisce di vedere all’interno della casa e sottolinea la presenza orizzontale della montagna sullo sfondo.

 

Uno dei paesaggi interni, che richiamano un antico monastero, ph. ©Cesar Bejar.

 

Il terzo quadrante è dedicato alla camera da letto, dove gli spazi pubblici e privati sono separati da un unico volume che contiene i bagni, uno spogliatoio e una zona di servizio.
Infine, l’ultimo quadrante è uno studio/ufficio, unico spazio a portare una marcata verticalità a contrasto con l’orizzontalità della residenza e della pianura circostante.

 

Anche negli interni è eliminato tutto ciò che non è essenziale, ph. ©Cesar Bejar.

 

Come in un antico monastero, i passaggi in pietra che uniscono i diversi spazi creano tra loro un pellegrinaggio permanente, un viaggio in cui si entra in stretto contatto con la terra, l’aria, la natura. Un’esperienza che contribuisce a sentirsi radicati nella materialità che caratterizza la regione di Guanajuato.

 

Costante il dialogo tra dentro e fuori, natura e artificio, ph. ©Cesar Bejar.

Crediti

  • Località San Miguel de Allende, Guanajuato, Mexico
  • Committente Cem Turgu e Adriana Alegria
  • Progetto architettonico HW Studio
  • Lead architect Rogelio Vallejo Bores
  • Architetto Oscar Didier Ascencio Castro
  • Team di progettazione Nik Zaret Cervantes Ordaz
  • Superficie costruita 195.80 mq
  • Budget 300.000.00 US$
  • Completamento 2023

HW studio Arquitectos

Fondato a Morelia nel 2018, HW Studio si caratterizza per l’intento di progettare architetture nelle quali convergano principi artistici e filosofici occidentali e orientali per. Reare spazi capaci di evocare e promuovere la serenità del Paese, oggi minacciata.

Ogni progetto prende avvio da un attento studio del committente, del sito e dello studio stesso attraverso una tecnica di meditazione che, rifuggendo da proposte arbitrarie e autoreferenziali, favorisce la creazione di spazi di tranquillità e silenzio in un ambiente dove abbondano e crescono rumore e violenza.

Il tentativo è quello di promuovere l’apprezzamento di ciò che realmente conta nella vita, eliminando il superfluo per dare vita ad architetture che consentano di raggiungere, attraverso la contemplazione consapevole, la pace interna.

Il nome stesso dello studio fa riferimento al silenzio (con la lettera muta H) e, con la W, alla visione estetica giapponese Wabi Sabi.

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