Zzz…desert, Francesca Leone alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Prima di partire per il Giappone, dove esporrà nel Padiglione Italiano all’Expo 2025 di Osaka, Francesca Leone presenta alla Gnam di Roma la ricostruzione immaginifica di un deserto autobiografico, tratto da sogni e ricordi. L’installazione “Zzz…desert” rievoca i paesaggi aridi dei film di suo padre, il regista Sergio Leone.
Le tre sculture metalliche, che rappresentano rocce del deserto e rose sgargianti, sono accompagnate dalla musica di Marco Turriziani, che combina il ronzio delle api con il sussurro del vento e rimbombi metallici.

La prassi creativa di Francesca Leone si nutre della poetica del riuso, quindi recupera i materiali di scarto, come le lamiere cercate con insistenza nei cantieri dismessi e nei luoghi abbandonati, che testimoniano l’azione implacabile del tempo. Tempo che, con il suo trascorrere imperterrito, ha eroso, arrugginito e ossidato la superficie delle sculture e si fa coautore delle opere che l’artista modella e dipinge con cura.

 

Francesca Leone, senza titolo, 2024. Olio su lamina di rame, 85 x 150 cm.

 

Nelle rocce e nelle rose, tonalità decisamente vitali di colore si misurano con il degrado, per rigenerare la materia. Animata da una colta coscienza ecologica, l’artista supera l’azione del tempo, donando nuova vita al metallo.

L’esposizione è realizzata in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che per l’occasione ha concesso in prestito una delle rose che compongono l’installazione (fino al 18 maggio). Le altre due, donate da Francesca Leone alla Gnam, entreranno a far parte della collezione permanente del museo e saranno poi esposte nel Giardino Aldrovandi.

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