Il Politecnico di Milano ha assegnato una laurea honoris causa a Yasmeen Lari, la prima donna architetto del Pakistan, che sfidando pregiudizi patriarcali e superando molte difficoltà ha dedicato la sua vita agli indigenti, alle emergenze abitative e alla sostenibilità ambientale.
«Intersecando continuamente architettura e giustizia sociale e con sguardo attento all’ecosostenibilità delle proposte – ha detto la professoressa Imma Forino nella sua Laudatio –Yasmeen Lari ha sempre dimostrato una profonda empatia per le persone e per i luoghi. Emerge quindi il profilo di una progettista impegnata nello sviluppo della cultura architettonica del proprio Paese, ma anche di una persona che ha saputo accantonare le numerose gratificazioni professionali in nome di ideali più elevati, quali aiutare il proprio popolo durante le grandi emergenze, migliorare le sue condizioni abitative, insegnare l’autoconsapevolezza alle giovani generazioni, sviluppare il valore femminile dell’“aver cura” nei processi di riqualificazione sociale».
Queste le motivazioni della Laurea ad honorem, lette dalla Preside Ilaria Valente: «L’attribuzione della laurea honoris causa a Yasmeen Lari rappresenta la possibilità di indicare ai giovani un modo alternativo di ideare e realizzare progetti nel mondo che sta mutando radicalmente. Un modo che ritrova nel passato le radici per progettare il futuro, infondendo speranza di riscatto e dignità nelle fasce più deboli delle popolazioni. Il lavoro di Yasmeen Lari, inoltre, per la ricerca paziente delle tecniche e della forma appropriata che pone con sapienza in relazione le tradizioni locali con uno sguardo sul futuro, è in grado di costituire una nuova idea di bellezza, di utilità, di solidità dell’architettura».
Yasmeen Lari
(Dera Ghazi Khan PK, 28 giugno 1942) si laurea nel 1964 in architettura alla Oxford College of Technology e svolge attività professionale presso lo studio Zhan & Co. a Hameln (Germania). Ritornata in patria, diventa la prima donna architetto del Pakistan, sfidando pregiudizi patriarcali e superando molte difficoltà.
A Karachi apre nel 1964 la Karachi Artists Gallery (KAG), in cui organizza esposizioni personali e collettive, e dal 1965 è chief architect dello studio MacDonald, Layton & Costain Ltd a Karachi. Nel 1966 è Lecturer alla School of Architecture di Karachi e, negli anni successivi, partecipa a numerose conferenze internazionali sull’architettura pakistana e le emergenze abitative.
Fonda nel 1965 a Karachi il proprio studio professionale, Lari Associates, Architects and Urban Designers, con cui costruisce numerosi edifici a carattere pubblico, come il Finance and Trade Center a Karachi (1989), e complessi di social housing, come le residenze Angoori a Lahore (1978).
Chiusa nel 2000 l’attività dello studio, si dedica alle aree più disagiate del suo Paese, realizzando abitazioni e centri di aggregazione nelle zone colpite da disastri naturali. Impegnando maestranze del posto e rinnovando i sistemi costruttivi locali, Lari coordina progetti di insediamenti informali, a zero emissioni e resistenti ai terremoti; si occupa, infine, di restaurare e preservare molti villaggi rurali, salvandone il patrimonio storico e culturale pakistano.
Nel 1980 con il marito, lo storico Suhail Zaheer Lari, costituisce la Heritage Foundation of Pakistan con lo scopo di «documentare e conservare l’ambiente tradizionale e storico costruito del Pakistan; creare consapevolezza della ricca e diversificata architettura e dell’arte storiche del Pakistan; promuovere il patrimonio culturale per l’integrazione sociale, la pace e lo sviluppo». A seguito dell’attività ricognitiva della Fondazione viene approvato in Pakistan il Sindh Cultural Heritage (Preservation) Act 1994 e, mediante il Sindht Culture Department, il numero degli edifici protetti è diventato di circa milleseicento unità.
Nel 2016, con il sostegno dell’Unesco/Repubblica di Corea Funds-in-Trust, la Heritage Foundation ha avviato il progetto “Revitalization of Ancient Glazed Tiles in Sindh”, che ha contribuito a completare la tomba del sultano Ibrahim, risalente al XVI secolo, e a insegnare alle comunità più disagiate la produzione di ceramiche, anche come lascito per le generazioni future. Nel 2002 alla Heritage Foundation è riconosciuto dalle Nazioni Unite il Premio per la promozione della cultura e della pace.
Lari è designata fra le sessanta donne di tutto il mondo che hanno contribuito maggiormente agli obiettivi dell’Unesco.
Nel 1969 viene eletta membro del Royal Institute of British Architects (RIBA) di Londra e nel 2004 Fellow di Ashoka, Innovators for the Public, USA. Fra i numerosi premi ricevuti, le è stato conferito dal governo pakistano nel 2006 il Sitara-e-Imtiaz e nel 2014 il Hilal-i-Imtiaz, fra i più alti riconoscimenti civili, per il suo lavoro da architetto e la conservazione del patrimonio nazionale. Nel 2016 ha ricevuto dal Giappone il Premio Fukuoka e nel 2020 il Jane Drew Prize; è inoltre Unesco National Advisor (2003-2005), membro del comitato direttivo del governo del Punjab per il Forte di Lahore e i Shalamar Gardens, membro del comitato consultivo dell’Unesco per Moenjodaro, membro del consiglio di amministrazione dell’autorità per la ricostruzione post-terremoto e fiduciaria di Transparency International Pakistan.
Come presidente (1980-83) dell’Institute of Architects Pakistan (IAP) ha guidato il movimento per creare misure legislative per il riconoscimento del ruolo degli architetti e pianificatori nel suo Paese, fondando nel 1983 il Pakistan Council of Architects and Town Planners di cui è stata il primo direttore. Svolge inoltre un intenso lavoro di attivista con diverse campagne sociali per restituire gli spazi pubblici alle comunità locali. I suoi progetti sono stati esposti nella Biennale di Architettura di Venezia (1982), nella Chicago Architectural Biennial (2015), nella mostra RIBA “Creation from Catastrophe” (2016) a Londra e nella Vienna Biennale for Change (2019), oltre a essere presenti nella collezione permanente del RIBA londinese. Autrice di numerose pubblicazioni e report, negli anni Ottanta Lari ha insegnato al MIT-Harvard Seminar a Cambridge US ed è stata membro di organi consultivi del governo del Pakistan.