Sabìr, una cupola mediterranea nei boschi della Valsugana

È stata inaugurata il 31 agosto Sabìr, l’ultima installazione di Arte Sella, il parco d’arte di Borgo Valsugana fondato trentotto anni fa.
Iniziata da Velasco Vitali quasi un anno fa, nella giornata della memoria e dell’accoglienza istituita per ricordare il tragico naufragio che avvenne al largo dell’isola di Lampedusa il 3 ottobre 2013 nel quale persero la vita 368 migranti, Sabìr è una cupola alta 5 metri con un diametro di 20.

 

Ph. ©Giacomo Bianchi

 

Sabìr era il linguaggio dei corsari, una lingua franca parlata dai marinai nei porti del Mediterraneo, da Oriente a Occidente. L’artista lo ha scelto come titolo per un’opera che, con la sua struttura semicircolare, cita quelle cupole che furono, e sono ancora oggi, una delle forme architettoniche più diffuse nell’area mediterranea, segno riconoscibile di molte capitali e porti d’Europa.
in luogo delle tegole di maiolica colorata di quelle cupole, Sabìr è ricoperta da 6.000 scandole di legno dipinte. Tra di esse, Vitali ne ha inserite 20 provenienti dal legno di un barcone naufragato.

 

Velasco Vitali, Sabìr, studio (2023).

 

L’installazione poggia su una base di sale, sostanza minerale un tempo preziosa per le sue capacità di conservazione degli alimenti e oggetto di commerci in tutta Europa, che accomuna Alpi e Mediterraneo.

Velasco Vitali

Velasco Vitali (Bellano, 1969) è segnato dall’incontro con Giovanni Testori e la partecipazione alla mostra Artisti e Scrittori presso la Rotonda della Besana di Milano.
Alla fine degli anni Novanta è invitato alla Quadriennale di Roma e avvia un percorso artistico sui porti del Mediterraneo e del sud Italia: nascono così Isolitudine con Ferdinando Scianna del 2000 e nel 2003 MIXtura con Franco Battiato.
Realizza, con la cura di Danilo Eccher, Immagini, forme e natura delle Alpi (2007) e LATO4 (2008).
A cura di Fernando Mazzocca e Francesco Poli è Sbarco (2010), allestito in Piazza Duomo e nel complesso di Sant’Agostino a Pietrasanta e a Milano in Piazza Duca D’Aosta e Palazzo Reale.
Nel 2011 è invitato al Padiglione Italia della Biennale di Venezia dove espone Veidrodis.
Nel 2012 realizza Foresta Rossa, a cura di Luca Molinari.
Nel febbraio 2015 è invitato alla Berlinale come produttore e protagonista del documentario Il Gesto Delle Mani con la regia di Francesco Clerici.
Dal 2007 collabora con il Corriere della Sera e con la Fondazione Giovanni Falcone a Palermo per il progetto Spazi Capaci – Comunità Capaci a cura di Alessandro De Lisi con un intervento monumentale presso l’aula bunker del carcere dell’Ucciardone.
Nel 2019 ripropone l’installazione Branco nella corte reale della Reggia di Venaria a Torino e nel 2020 in collaborazione con Arte Sella e il Mart di Rovereto progetta per il parco delle sculture del museo e a Castel Ivano “il monumento alla resistenza”.

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