Milano, con l’apertura di Palazzo Citterio si inaugura la Grande Brera

L’inaugurazione ufficiale del settecentesco Palazzo Citterio (già Fürstenberg) a Brera porta a compimento l’idea della ‘Grande Brera’, la felice definizione del soprintendente Franco Russoli che negli anni Ottanta ne avviò i lavori di ristrutturazione per ampliare gli spazi espositivi della Pinacoteca.

 

Sezione trasversale di Palazzo Citterio, ©MCA

Nelle sale del piano nobile, allestite dallo studio di Mario Cucinella, trovano posto oltre 200 opere delle collezioni Jesi e Vitali, capolavori di arte moderna italiana e internazionale – Carrà, Morandi, Boccioni, Modigliani, Picasso, Braque, mentre il secondo piano e lo spazio ipogeo progettato da James Stirling negli anni Ottanta e realizzato sotto il giardino ospiteranno mostre temporanee di arte contemporanea.

 

L’ala del piano nobile di Palazzo Citterio che affaccia su via Brera nell’allestimento di Mario Cucinella. Al centro di questa sala, la teca progettata e realizzata da Goppion che consente di osservare il recto e il verso dell’autoritratto di Umberto Boccioni (1908), dipinto iniziato su una tela verticale poi svoltata e ruotata realizzandovi un secondo dipinto in orizzontale (ph. ©Walter Vecchio).

 

Gino Severini, Le Nord-Sud, 1912, è una delle opere esposte al piano nobile di Palazzo Citterio.

 

L’ingresso al cortile da via Brera è caratterizzato da un padiglione in legno – dono del Salone del Mobile.Milano – un ‘tempietto’ che trae ispirazione dallo ‘Sposalizio della Vergine’ di Raffaello (parte della collezione di arte antica della Pinacoteca, negli spazi del complesso storico di Brera).

 

Il ‘tempietto’ in legno realizzato da Mario Cucinella nel cortile di Palazzo Citterio (ph. ©Walter Vecchio).

 

Anche il padiglione, al pari della hall di ingresso (dotata anche di un grande schermo led a parete, dove fino al 30 marzo 2025 scorreranno alcune delle immagini generate artificialmente di Refik Anadol), è stato disegnato da Mario Cucinella, che si aggiunge così al lungo elenco di architetti che nel corso di secoli si sono succeduti – spesso con progetti non andati in porto – sul carattere e sulle funzioni del complesso storico di Brera.
Una storia magnificamente documentata – dai disegni del Richini al progetto di ampliamento degli anni Trenta di Figini e Pollini nella mostra curata da Luca Molinari “La Grande Brera. Una comunità di arti e scienze” (fino al 9 marzo 2025), allestita da Francesco Librizzi negli spazi del sopralzo realizzato nel 2015-18 su progetto di Giancarlo Ortelli e Edoardo Sianesi.

 

Vista della mostra ‘La Grande Brera’, curata da Luca Molinari con l’allestimento di Francesco Librizzi (ph. ©Cesare Maiocchi).

 

Visitabili infine fino al prossimo 23 marzo, nell’Ipogeo Stirling’, i dieci monumentali lavori site-specific realizzati nell’ultimo anno da Mario Ceroli (nella foto di apertura) nella mostra ‘Mario Ceroli, la forza di sognare ancora’, a cura di Cesare Biasini Selvaggi (che dopo Milano andrà alla GnamC di Roma).

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