A Venezia, il padiglione di Mvrdv che respira

A Venezia, nell’ambito della mostra Time Space Existence promossa dall’European Cultural Centre, è presente anche Sombra di Mvrdv: un padiglione sperimentale che interpreta in chiave architettonica la sensibilità degli organismi viventi verso il sole.

Il progetto, sviluppato in collaborazione con Metadecor, Airshade Technologies, Alumet e altri partner, è un sistema di ombreggiatura cinetica, una struttura che reagisce alla luce solare esclusivamente attraverso principi fisici passivi, senza fare uso di energia elettrica, sensori o motori.

 

Il padiglione Sombra – il cui nome è una fusione delle parole latine sole (sol) e ombra (umbra) – è nato dalla collaborazione tra Metadecor, Airshade Technologies, Mvrdv, Alumet, Van Rossum Raadgevend Ingenieurs, Arup, Kersten Europe e l’Amolf Institute di Amsterdam, ph. ©Federico Vespignani.

 

Ispirata agli strumenti eliometrici detti heliodon, Sombra si compone di sei costole metalliche orientate secondo l’angolo solare nei solstizi estivo e invernale.
Su questi archi, ricavati da travi riutilizzate, sono fissati pannelli triangolari in lamiera forata che garantiscono un’ombreggiatura puntinata. In assenza di sole diretto restano aperti, mentre si chiudono automaticamente quando colpiti dalla luce intensa, modulando la radiazione solare come un organismo che cambia postura durante il giorno.

 

Le sei nervature metalliche del padiglione sono orientate verso il sole, con gli archi superiore e inferiore che corrispondono all’inclinazione del sole rispettivamente durante il solstizio d’estate e d’inverno, ph. ©Jaap Heemskerk.

 

Il sistema si basa su un semplice e ingegnoso meccanismo: piccole bombole d’aria, nascoste all’interno degli archi, si scaldano al sole. L’aumento di pressione gonfia dei mini-airbag che, contraendosi come muscoli artificiali, contrastano le molle nelle cerniere e chiudono i pannelli. Un processo ispirato alla soft robotics che rende Sombra un esperimento virtuoso di controllo climatico passivo a emissioni zero.

 

A riposo, i pannelli triangolari del padiglione sono aperti, ma in presenza di luce solare intensa e diretta, i singoli pannelli si chiudono per garantire la massima ombreggiatura, ph. ©Jaap Heemskerk.

 

Bertrand Schippan, partner di Mvrdv, ha commentato: «Con la crisi climatica in corso, è evidente che abbiamo bisogno di un’architettura più sensibile all’ambiente. Sombra dimostra una via possibile: edifici che reagiscono al contesto come farebbe una pianta».

 

Sombra rimarrà esposto fino al termine della 19. Biennale di Architettura di Venezia, ma sono già in corso valutazioni per futuri spostamenti in altre sedi, ph. ©Jaap Heemskerk.

 

Il padiglione dichiara il proprio legame con il sole anche nei dettagli simbolici: il pavimento circolare è inciso con un grafico del percorso solare, mentre l’intradosso degli archi riporta la scritta “sun and shade” in oltre 200 lingue – a sottolineare la dimensione universale del rapporto tra esseri umani e luce solare.

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