Con l’ingresso di Marco Marcatili Lombardini22 affronta la complessità urbana

Marco Marcatili, economista e manager, già Direttore Sviluppo di Nomisma, entra a far parte di Lombardini22. Il suo ingresso segna un passaggio importante nella strategia del gruppo, che intende rafforzare la propria vocazione a essere un attore responsabile nel processo di trasformazione del Paese.
Non solo progettista di spazi, ma interprete e promotore di visioni di sviluppo capaci di generare valore condiviso: dalle città alle comunità, dalle imprese ai territori.

In questo quadro si colloca il nuovo progetto con sede a Bologna, che sarà guidato da Marcatili: sviluppare approcci innovativi di collaborazione tra pubblico, privato e società civile per affrontare i grandi temi dello sviluppo territoriale.
La costruzione di reti di partnership – istituzionali, sociali ed economiche – sarà la leva per trasformare le sfide urbane e imprenditoriali in opportunità concrete di crescita e rigenerazione.

 

Marco Marcatili

 

«Con Marcatili abbiamo avuto diversi punti di contatto e di lavoro negli anni e ne abbiamo sempre apprezzato visione e concretezza. È quindi motivo di grande orgoglio e soddisfazione sapere che da oggi la sua competenza e la sua energia contribuiranno allo sviluppo del Gruppo Lombardini22. L’integrazione di nuove competenze e visioni ci permetterà di crescere ancora nella qualità e di offrire risposte alle sfide attuali del Paese, dando forma ad una nuova mediazione tra pubblico e privato, con un approccio da “game changer», commenta Franco Guidi, partner e amministratore delegato di Lombardini22.

«È un onore entrare nel più importante Gruppo di progettazione del Paese, entusiasta della scelta di Lombardini22 di investire risorse a Bologna e di offrire capacità progettuali per questa iniziativa con proiezione nazionale e internazionale – dichiara Marco Marcatili –. Svilupperemo un nuovo modo di pensare l’integrazione di pratiche tra pubblico e privato. In particolare, guarderemo con forte attenzione sia l’Italia metropolitana che quella ‘micropolitana’, con un maggiore bisogno di convogliare le proprie spinte interne con un intervento esterno fatto di opportunità e network. Il nostro sguardo parte dall’immobiliare, che conosciamo bene, per allargarsi all’intera complessità urbana: dalle scelte urbanistiche ai servizi di welfare, dall’abitare allo spazio pubblico, dalla mobilità al verde urbano, dal commercio di prossimità fino alle implementazioni di AI e Big Data, con una visione leggibile, comunicabile e quindi condivisa di città e comunità. La costruzione del nuovo progetto prevedrà il coinvolgimento dei soggetti istituzionali, sociali ed economici più riconosciuti a Bologna, città simbolo del sociale molto corposo, e nel Paese»

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