KABOOM: Laboratorio Urbano per la transizione circolare è l’evento che il 12 e 13 settembre 2020 cambierà il volto di Piazza dell’Unità a Bologna.
Ideato e curato da SOS – School of Sustainability e Mario Cucinella Architects, KABOOM è patrocinato da Comune di Bologna, Quartiere Navile, con il supporto di WASP, Bologna Fiere Servizi, r3direct, Fondazione Innovazione Urbana, SCART, BackBo.
Simbolo della due giorni sarà un’installazione realizzata con oggetti riciclati che ospita una stampante 3D, il cui messaggio sarà mostrare come il modello “take-make-dispose” (estrarre, produrre, consumare e smaltire) possa evolversi con il passaggio al concetto “reduce-reuse-recycle” (ridurre, riutilizzare, riciclare).
Tra le attività con cui i giovani architetti e designer di SOS – School of Sustainability coinvolgeranno la comunità, la Call for Plastic, un laboratorio urbano che mostrerà come generare nuovo valore partendo dal materiale più economico e invasivo: la plastica.
I cittadini porteranno la propria plastica (pulita e lavata) e ne scopriranno la storia, l’evoluzione e le “best practice” per una gestione più efficiente e creativa. Cortometraggi e dialoghi tra i protagonisti della città e del territorio contribuiranno a mettere in discussione il rapporto tra le persone, l’economia e l’ambiente.
L’evento sarà anche l’occasione per presentare, mostrare e realizzare il progetto di SOS – School of Sustainability “Bal8”: un set di due sedute e un tavolino che costituiscono i tre elementi base per creare lo spazio minimo per stare stare insieme e fare amicizia. Il nome trae appunto ispirazione alla parola dialettale bolognese “balotta” che indica un gruppo di amici che fanno cose insieme.
Questi oggetti di design urbano sono realizzati con la stampa 3D a partire da un filamento particolare di plastica riciclata, la sezione che muta da esagono a cerchio si ispira al profilo esagonale delle mura della città di Bologna che diventa appunto circolare.
L’installazione ospiterà inoltre tre immagini che hanno fatto parte di “The Anthropocene Project”, mostra multidisciplinare che indaga l’impatto dell’uomo sul pianeta, donate dal fotografo Edward Burtynsky, che ha condiviso e sostiene lo spirito dell’iniziativa.