Fino al 24 giugno al museo Poldi Pezzoli di Milano una straordinaria esposizione riunisce – per la prima volta dopo 500 anni – il Polittico che Piero della Francesca dipinse in quindici anni, dal 1454 al 1469, per l’altare maggiore della chiesa degli Agostiniani a Borgo San Sepolcro (Arezzo).
Smembrata e dispersa alla fine del sedicesimo secolo, della pala sono stati conservati, oltre a San Nicola da Tolentino, nella collezione del museo milanese, San Giovanni Evangelista, di proprietà della Frick Collection di New York; Sant’Agostino (al Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona); San Michele Arcangelo, della londinese National Gallery; e Sant’Apollonia (alla National Gallery di Washington) che l’allestimento di Cra-Carlo Ratti Associati e Italo Rota, facendo ricorso alla tecnologia brevettata “Discovery Space Spot” di Artemide, presenta nell’atmosfera e sotto la stessa luce del tempo e del luogo in cui il capolavoro venne creato.
«Il digitale non può sostituire l’emozione dell’incontro fisico con questo capolavoro dell’arte rinascimentale – spiega Carlo Ratti – ma può contribuire a migliorare l’ambiente nel quale avviene l’incontro. Con Artemide l’idea è stata di fare una scansione del cielo della Toscana per ottenere una resa accurata della bottega di Piero della Francesca».
In una seconda sala che racconta la storia del capolavoro, con proiezioni digitali l’allestimento ricostruisce la configurazione originale dell’altare maggiore della chiesa di San Sepolcro e l’effetto della pala in tutto il suo splendore.