Sono Diller Scofidio + Renfro e il regno del Bahrain le installazioni della 19. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia premiate dalla giuria composta da Hans Ulrich Obrist, Paola Antonelli e Mpho Matsipa.
Ai Leoni d’Oro si aggiunge il Leone d’Argento, assegnato a Kate Crawford e Vladan Joler per Calculating Empires: A Genealogy of Technology and Power Since 1500, esposta alle Corderie, e quattro menzioni speciali.

Nel parere della giuria, l’installazione Canal Café di Diller Scofidio+Renfro (con Natural Systems Utilities, Sodai, Aaron Betsky e Davide Oldani) è una dimostrazione di come la città di Venezia possa fungere da laboratorio per immaginare nuovi modi di vivere sull’acqua, offrendo al contempo un contributo concreto allo spazio pubblico veneziano.

Il regno del Bahrain ha vinto il Leone d’Oro per la migliore partecipazione nazionale con Heatwave (Canicola), una proposta concreta per affrontare condizioni di calore estremo. Come spiega l’architetto Andrea Faraguna, si tratta di un’ingegnosa soluzione «che può essere impiegata negli spazi pubblici e nei luoghi in cui le persone devono vivere e lavorare all’aperto in condizioni di calore estremo. Il padiglione utilizza metodi tradizionali di raffreddamento passivo tipici della regione, che richiamano le torri del vento e i cortili ombreggiati».
Le menzioni speciali come partecipazioni nazionali sono andate alla Santa Sede per il Padiglione Opera aperta, che ridarà vita a una chiesa sconsacrata esistente con un processo di restauro che avverrà su diversi livelli e coinvolgerà un’ampia gamma di competenze e mestieri, e alla Gran Bretagna per l’esercizio di dialogo tra il Regno Unito e il Kenya sul tema della riparazione e del rinnovamento: la Giuria vi ha rilevato il tentativo di immaginare una nuova relazione tra architettura e geologia.


Altre menzioni sono state assegnate a Alternative Urbanism: The Self-Organized Markets of Lagos, di Tosin Oshinowo, Oshinowo Studio, un progetto che offre uno sguardo sui mercati di trattamento dei rifiuti dell’economia industrializzata; e a Elephant Chapel di Boonserm Premthada per l’esemplare modalità con cui mostra come realizzare una struttura in mattoni durevole utilizzando biomateriali (sterco di elefante).


Consegnati inoltre nel corso della cerimonia ufficiale a Palazzo Giustiniani il Leone d’Oro alla carriera e il Leone d’Oro speciale alla memoria già attribuiti rispettivamente alla filosofa statunitense Donna Haraway e all’architetto, progettista e designer italiano Italo Rota (2 ottobre 1953 – 6 aprile 2024).