Architettura per la cura, una residenza sanitaria assistenziale per disabili

Commissionato dalla onlus Casa dei Ragazzi Iama, che da anni opera sul territorio della provincia di Lecco al fianco delle persone con disabilità, il progetto della nuova residenza sanitaria assistenziale da poco completata a Olgiate Molgora, fondato sulla cura della persona e sugli aspetti relazionali, di crescita personale e di comunità, con l’impatto della pandemia ha subito in corso d’opera una profonda revisione: sono stati modificati e adeguati in maniera consistente sia l’intero assetto impiantistico che quello volumetrico per rispondere alle possibili esigenze di isolamento e massimizzare la qualità dell’aria indoor, abbattendo le trasmissioni patogene per via aerea.
Anche le superfici dei rivestimenti di pareti e pavimenti, prima dell’installazione sono state oggetto di trattamento antibatterico.

 

Uno dei ‘giardini sensoriali’ delle corti interne della residenza. Il fotovoltaico in copertura contribuisce a ridurre l’impatto ambientale.

 

Il progetto esecutivo, curato dall’ingegnere Enrico Alemanni e dagli architetti Pierluigi De Stefano e Elena Galvagnini (Studio M 29 di Milano), si sviluppa su una superficie di 3.000 metri quadrati e si articola in due blocchi disposti su un unico piano, ciascuno dei quali si affaccia su una corte interna pensata come luogo di sperimentazione e benessere per i 40 ospiti, attraverso ad esempio due ‘giardini sensoriali’.

Fin dall’inizio orientata alla riduzione dell’impatto ambientale, la struttura presenta tetti a verde predisposti per accogliere pannelli fotovoltaici installati in modo da minimizzare l’impatto visivo sul paesaggio circostante.

 

Il complesso della nuova residenza sanitaria assistenziale nel contesto di Olgiate Molgora (Lecco).

 

La costruzione, affidata al general contractor Borio Mangiarotti Spa, storica impresa di costruzioni e società di sviluppo immobiliare, è iniziata nel luglio 2021 e si è conclusa a marzo di quest’anno.

Per la realizzazione delle murature di tamponamento dei due volumi i progettisti hanno scelto i blocchi in calcestruzzo aerato autoclavato Ytong Climagold, posati con la tecnica della malta a giunto sottile mediante l’impiego dell’apposita malta collante Ytong FIX N200.

I blocchi Ytong sono realizzati con materie prime minerali naturali e offrono molteplici vantaggi per le performance dell’involucro: permettono infatti di realizzare, con un unico materiale, pareti esterne solide, estremamente resistenti e al contempo leggere, traspiranti, resistenti al fuoco (Euroclasse di reazione al fuoco A1) e perfettamente isolate dal punto di vista termico.
La soluzione monostrato Ytong presenta una trasmittanza termica fino a U=0,15W/m2K che consente di ottenere elevate prestazioni di efficienza energetica dell’involucro senza ricorrere a isolanti aggiuntivi.

 

Una vista dall’alto del cantiere.

 

Un’altra proprietà dei blocchi Ytong, in sintonia con gli obiettivi di sostenibilità e salubrità del progetto, è l’elevata permeabilità del materiale al vapore, caratteristica fondamentale per evitare la formazione di muffe e consentire alla parete di agire come naturale regolatore dell’umidità interna: la struttura cellulare porosa e la natura minerale sono in grado di assorbire l’umidità dell’aria in eccesso, presente negli ambienti interni, e rilasciarla gradualmente, creando ambienti abitativi salubri e confortevoli

Naturalmente privi di fibre e di composti organici volatili (Voc), i blocchi Ytong presentano un eccellente profilo ambientale, comprovato da numerose certificazioni che ne dimostrano la sostenibilità e il ridotto impatto ambientale in fase di produzione. Sono dotati della Dichiarazione ambientale di prodotto Epd e rispettano i criteri ambientali minimi (Cam).
L’elevata qualità del materiale, le prestazioni garantite e le caratteristiche di ecosostenibilità consentono di ottenere crediti previsti dai protocolli di certificazione ambientale come Leed e Itaca.

Un’ultima particolarità, forse meno nota, è la capacità del calcestruzzo aerato autoclavato di assorbire CO2 dall’aria, intrappolata in maniera permanente all’interno della sua struttura cellulare senza più rilasciarla, nemmeno a fine vita.

© 2020 IoArch. All Rights Reserved.

Scroll To Top