Build of Site, il padiglione danese diventa un cantiere

Il Padiglione della Danimarca ai Giardini è un complesso storico composto dall’edificio di Carl Brummer del 1932 e dall’ampliamento di Peter Koch del 1958.
Con la mostra Build of Site, curata dall’architetto Søren Pihlmann, dal 10 maggio al 23 novembre il padiglione diventa un cantiere, un caso di studio in scala 1:1 di ristrutturazione dell’edificio realizzata reimpiegando come materiali da costruzione le risorse già presenti.

 

Pianta e prospetto del padiglione danese in un disegno originale di Carl Brummer.

 

Combinando materiali preesistenti con leganti biologici non convenzionali, Build of Site intende dimostrare come la tecnologia evoluta possa promuovere metodi basati sull’uso di materiali biologici e riciclati. Un approccio che evidenzia il potenziale di materiali normalmente considerati detriti o rifiuti, proponendo una nuova pratica architettonica che trae ispirazione dalle risorse disponibili in loco.

«Abbiamo già creato tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Per questo dobbiamo imparare a comprendere e trovare valore in ciò che già esiste», spiega Søren Pihlmann.

 

Work in progress (ph. ©Hampus Berndtson).

 

Build of Site sfida l’idea convenzionale del valore dei materiali, mostrando come componenti esistenti di precedenti progetti possano acquistare nuova vita. L’obiettivo è ispirare un approccio alle risorse più consapevole e rispettoso delle qualità e delle potenzialità intrinseche dei luoghi.
Saranno esposti i processi tecnici e architettonici, offrendo ai visitatori uno sguardo su un percorso creative e costruttivo in genere nascosto, per dimostrare il potenziale economico, ambientale ed estetico del riutilizzo creativo delle risorse esistenti.

 

Lo stato attuale dei serramenti (ph. ©Hampus Berndtson).

 

La mostra è stata sviluppata in collaborazione con specialisti della Royal Danish Academy, dell’Università di Copenaghen, della Technical University of Denmark, dell’Eth di Zurigo, nonché con artigiani e specialisti dei materiali, in una cooperazione interdisciplinare che unisce innovazione tecnologica e impiego di risorse locali.

«Utilizziamo diversi strumenti centrali dell’architettura, combinando tecnologie tradizionali e innovative. Analizziamo dettagliatamente gli elementi edilizi esistenti e li integriamo in un ciclo sostenibile per ridurre il nostro consumo di risorse», spiega Søren Pihlmann.

 

Padiglione danese, work in progress (Ph. ©Hampus Berndtson).

 

Build of Site evidenzia il potenziale dell’uso responsabile delle risorse esistenti come modello applicabile a edifici in tutto il mondo, estendendo al reimpiego dei rifiuti la definizione di valore architettonico.

Søren Pihlmann

Søren Pihlmann, ph. ©Søren Pihlmann Architects

Non ancora quarantenne, con I suoi progetti di ristrutturazione basati sul riuso dei materiali esistenti Søren Pihlmann (1987) ha già influenzato il dibattito contemporaneo sull’architettura. Nel 2023 il suo progetto House14a ha ricevuto il più importante premiodanese di architettura, l’Årets Arne.
L’anno precedente aveva ricevuto l’Honorary Ward della Henning Larsen Foundation.

La filosofia di Pihlmann enfatizza il potenziale dei materiali e delle risorse che già esistono: un approccio ben esemplificato dal progetto di riqualificazione Thoravej 29, nel 2024 nominato edificio dell’anno in Danimarca, che reimpiega il 95 per cento dei materiali esistenti.  

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