Completato a Taipei il Performing Arts Center di OMA

  • «We want to contribute to the history of the theater. Here in Taipei we were able to combine three auditoria in a particular way. We are interested to see how this architecture will have an impact in terms of extending what we can do in theater».
  • Rem Koolhaas

Mentre l’antica Formosa, in un periodo di particolare tensione geopolitica, intende affermare con forza la propria autonomia e il proprio ruolo sulla scena internazionale, nella capitale Taipei Rem Koolhaas rivoluziona la maniera convenzionale di concepire l’architettura dei teatri.
A cominciare dal luogo, il vivace Shilin Night Market, popolato di banchi di street food e così diverso dai paludati quartieri dove vanno a teatro gli Occidentali.

La geometria della Globe Playhouse ridisegna il quartiere di Shilin (ph. © OMA by Chris Stowers).

Ma la rivoluzione è prima di tutto tecnologica e funzionale, e l’architettura le dà forma. Se le quinte teatrali e le macchine sceniche sono per definizione nascoste, Koolhaas e David Gianotten, partner-in-charge di OMA che ha seguito il progetto, le pongono invece nel cubo centrale alla costruzione, dove l’intero backstage – visibile dal pubblico mentre percorre i corridoi che lo conducono verso una delle tre sale – è posto al servizio delle forme performative più diverse: teatro, teatro sperimentale, opere, concerti e balletti.

La superficie complessiva di quasi 60mila metri quadrati ospita infatti tre differenti sale teatrali. La sferica Globe Playhouse da 800 posti è l’elemento più appariscente all’esterno, per il modo in cui si protende verso il quartiere e appare come una sfera innestata nel volume centrale con una grande trave diagonale e la cui apparente precarietà è sottolineata da due pilastri sghembi di acciaio a sorreggerla.

© OMA by Chris Stowers

Al livello superiore si fronteggiano invece, riunibili per l’occasione in un unico spazio di spettacoli, il Grand Theater, l’auditorium centrale da 1.500 posti, e il Blue Box (800 posti) destinato alle performance sperimentali.

Nella sezione prospettica, i due teatri che possono essere riuniti (© OMA)

Forma ancestrale di partecipazione collettiva, nel tempo il teatro, la danza e i concerti sono diventati elitari, standardizzati e conservatori. Forte dell’antica passione orientale per il teatro, il tentativo di OMA è quello di fare del Taipei Performing Arts Center uno strumento capace di far rivivere al pubblico il coinvolgimento e le emozioni che provavano i Greci o gli inglesi dei tempi di Shakespeare e di riunire in un unico luogo sperimentazione e classicità, arte e socialità, la ricerca di stimoli culturali e il gusto della sorpresa: in una parola, la creatività di tutti.

Per questo le tre sale, per questo la modularità che ne può riunire due per dare vita al Super Theater da 2.400 posti, per questo il percorso obbligato attraverso, più che dietro, le quinte.

Le diverse geometrie che si protendono verso il quartiere, i rivestimenti esterni in contrasto tra loto e con la pelle di vetro ondulato del cubo centrale danno vita a un oggetto architettonico sfaccettato, che abbandona il tradizionale ingresso centrale, sostituito da una piazza pubblica coperta, definita dalle strutture che sorreggono l’auditorium, come luogo di ritrovo anche per chi è privo di biglietto.

L’apertura ufficiale del Taipei il Performing Arts Center è prevista ad agosto.

Ph. © Shephotoerd Co. Photography, courtesy of OMA

Taipei Performing Arts Center

  • Località Taipei, Taiwan
  • Committente Municipalità di Taipei
  • Progetto di architettura OMA
  • Partners-in-Charge Rem Koolhaas e David Gianotten
  • Direttore del progetto esecutivo Chiaju Lin
  • Associati Paolo Caracini, Inge Goudsmit, Daan Ooievaar
  • Team Vincent Kersten, Han Kuo, Kevin Mak, Chang-An Liao, con Yannis Chan, Hin-Yeung Cheung, Meng-Fu Kuo, Nien Lee, Nicole Tsai
  • Architetto esecutivo in loco Kris Yao | Artech
  • Consulente teatrale dUCKS Scéno, Creative Solution Integration Ltd.
  • Consulenti per l’acustica Royal HaskoningDHV, Theo Raijmakers, SM&W
  • Progetto del paesaggio e progetto di interni Inside Outside
  • Progetto strutture, Mep, fisica degli edifici e antincendio Arup
  • Ingegnere strutturista Evergreen Consulting Engineering Inc.
  • Progetto illuminotecnico Chroma 33
  • Ingegneria delle facciate ABT, CDC Inc.
  • Imprese di costruzioni International Engineering & Construction Co, Ltd (in precedenza general contractor), Sun-Sea Construction Co. Ltd. (facciate continue), Ancang Construction Co. Ltd. (interni e paesaggio)
  • Macchine sceniche L&K Engineering Co. Ltd., IX Technology Ltd., JR Clancy, Inc.
  • Superficie lorda 58.658 mq
  • Costo (stima) 6 miliardi di dollari taiwanesi (circa 180 milioni di euro)
  • Cronologia 2008-2009 (concorso), 2009-2013 (progettazione), 2012-2021 (costruzione e consegna)

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