Il prossimo 25 giugno l’Università Alma Mater di Bologna conferirà la Laurea ad Honorem in Ingegneria Edile-Architettura a Emilio Ambasz, precursore della green architecture.
Nella motivazione della proposta di conferimento si legge tra l’altro che “lo stile distintivo di Ambasz come pioniere è una combinazione di edifici coperti di giardini, che egli descrive come “il verde sul grigio”: ha singolarmente contrastato la tendenza post-modernista e decostruzionista degli anni ’70 del Novecento. Figura di progettista con un costante interesse specifico verso le relazioni istituite tra lo spazio antropico e lo spazio naturale, Ambasz ha adottato soluzioni architettoniche e tecnologiche capaci di garantire sia una forte integrazione con il contesto, sia una migliore qualità percettiva e abitativa degli spazi. Un proposito non solo limitato alla dimensione figurativa degli esiti architettonici, ma esteso anche alla valenza tecnologica delle soluzioni, sia in ordine alla fattibilità costruttiva che alla resa prestazionale“.
Ambasz ha espresso questa vocazione anche nel campo della progettazione industriale e meccanica, dove ha condotto una personale ricerca per lo sviluppo di componenti e prodotti che sono diventati oggetto di più di 220 brevetti registrati a suo nome, tra cui la seduta ‘Vertebra’ (con Giancarlo Piretti), Compasso d’Oro 1981.
L’interazione con il mondo dei processi industriali, e in generale con la dimensione del problem solving di matrice ingegneristica, rimane un tratto distintivo della sua attività di ingegnere progettista.
Nato in Argentina (13 giugno 1943, Resistencia, Chaco), Emilio Ambasz è anche cittadino spagnolo per Concessione Reale.
Ha studiato alla Princeton University, dove ha completato in un anno i quattro anni del corso di laurea e ha conseguito, l’anno successivo, un master in Architettura presso la stessa università.
Dal 1969 al 1976 stato curatore di Architettura e Design al Museum of Modern Art di New York, dove ha diretto e allestito numerose mostre sull’architettura e sul design industriale, tra cui nel 1972 la leggendaria The New Domestic Landscape, che portò alla ribalta mondiale gli oggetti del design italiano.
Membro onorario dell’American Institute of Architects e del Royal Institute of British Architects, Ambasz è stato presidente per due volte della Architectural League (1981-85). Ha insegnato alla School of Architecture della Princeton University come Philip Freneau Preceptor of Architecture ed è stato visiting professor presso la Hochschule für Gestaltung di Ulm.
Tra i suoi progetti di architettura figurano il Grand Rapids Art Museum in Michigan, vincitore nel 1976 del Progressive Architecture Award; la Casa de Retiro Espiritual a Siviglia, in Spagna, vincitrice del Progressive Architecture Award del 1980; il Conservatorio del Centro botanico di San Antonio in Texas, vincitore nel 1985 del Progressive Architecture Award, del National Glass Association Award e del Quaternario Award (1990). Il centro Acros di Fukuoka siè aggiudicato l’American Institute of Architects’ Business week/Architectural Record Award (2000) e il primo premio dell’Istituto giapponese di Architettura (2001).
Ha anche vinto il Primo Premio ex-aequo e la Medaglia d’Oro nella gara internazionale di progettazione del masterplan dell’Expo di Siviglia del 1992. Il quartier generale progettato per la Financial Guaranty Insurance Company di New York ha vinto il Grand Prize dell’International Interior Design Award del Regno Unito (1987) e l’IDEA Award della Industrial Designers Society of America nel 1986.
Ha vinto il primo premio nel concorso per il piano urbano per la torre Eschenheimer a Francoforte, in Germania (1986). La sua Banque Bruxelles Lambert a Losanna ha ricevuto l’Annual Interiors Award (1983).
A Emilio Ambasz sono state dedicate importanti personali in tutto il mondo, tra cui il MoMA di New York, la Triennale di Milano e il museo Reina Sofia di Madrid.
Detentore di quattro premi Compasso d’Oro (1981, 1991, 2001 e nel 2020 alla carriera), è Commendatore ‘Stella al Merito della Repubblica italiana’.