Formafantasma: progettare un futuro migliore
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Formafantasma: progettare un futuro migliore
“Cambio è una ricerca all’interno dell’industria del legno con un approccio al design a 360 gradi. Il cambio, o meglio Cambium, è anche quel piccolo strato tra la corteccia e il legno, che aiuta la pianta a svilupparsi e a cambiare in caso di mutamenti climatici. Cambio, infine, è da intendersi nel senso di cambiamento: il titolo della nostra ricerca è dunque un auspicio al cambiamento che il design e la produzione possono attuare. Quando pensiamo all’uso del legno e degli alberi, pensiamo sempre a qualcosa di sostenibile, tuttavia dovremmo anche considerare che qualsiasi cosa facciamo ha un impatto sul pianeta. Il legno è il materiale maggiormente estratto da ambienti ‘vivi’”.
Così Andrea Trimarchi e Simone Farresin, i progettisti italiani che hanno fondato lo studio Formafantasma ad Amsterdam, parlano di ‘Cambio‘, il loro nuovo progetto commissionato dalla Serpentine Gallery di Londra, dove rimarrà esposto fino al prossimo 15 novembre.
Con Cambio, ancora una volta, i Formafantasma danno voce a una dimensione alternativa del design, che non guarda all’oggetto e al prodotto, ma al processo, lo studio, la ricerca. Il loro lavoro si rivolge da sempre alle responsabilità ecologiche e politiche del design.
Cambio, dal latino medievale cambium, ‘cambiamento, scambio’, è un’indagine in corso condotta da Formafantasma sulla governance dell’industria del legno.
L’evoluzione di questa forma di commercio nel tempo e la sua espansione in tutto il mondo hanno reso difficile la sua regolamentazione. E ora è una delle più grandi industrie del mondo sia in termini di ricavi sia di impatto sul pianeta.
In mostra: video, manufatti, risultati di ricerche e approfondimenti, come i campioni di legni duri rari esposti per la prima volta nella Grande Esposizione di Londra del 1851, che rappresentano alberi abbattuti fino all’estinzione, e gli arredi progettati da Formafantasma, tutti realizzati con un unico albero abbattuto da una tempesta nella val di Fiemme nel 2018.
Secondo i progettisti e la curatrice Rebecca Lewin, in ogni pezzo di legno è racchiuso un archivio dei cambiamenti climatici e del movimento dei materiali naturali in tutto il mondo.
Una delle opere in mostra è un grande tronco tagliato a pezzi: è il primo passo nel processo di produzione del legname. Ovvero, quando un essere vivente diventa un prodotto.
All’ingresso dell’esposizione si sente così il profumo di terra e pini, elaborati da Sissel Tolaas (scienziata e artista norvegese nota per il suo lavoro sugli odori). L’associazione che si fa nella mente è immediata: qualcosa a noi tanto familiare, in questo momento, è a rischio estinzione.
Nella mostra vengono inoltre presentati dati e ricerche sotto forma di interviste, materiali di riferimento e filmati realizzati da Formafantasma insieme a una serie di casi di studio per capire come il legno sia stato ottenuto e utilizzato. Insieme, passano da un’analisi microscopica del materiale e della sua capacità di immagazzinare anidride carbonica, a una comprensione metafisica degli alberi come organismi viventi.