Foster + Partners svela il progetto del nuovo stadio del Manchester United

Tre piloni – alti 200 metri e visibili da chilometri di distanza – che reggono la grande copertura a tenda, ispirati all’emblema dei Red Devils, sono il segno distintivo del progetto per il nuovo stadio del Manchester United che lo studio Foster + Partners e il club hanno reso pubblici nei giorni scorsi.
Uno stadio che con ogni probabilità sostituirà l’attuale Old Traffic, anche se dichiarazioni ufficiali al riguardo non ve ne sono, e del resto nei render il vecchio non c’è.

Di sicuro il progetto del nuovo stadio – nelle parole di Sir Norman Foster aperto, accogliente anziché chiuso come normalmente sono gli stadi, circondati da un mare di automobili – sorgerà sullo stesso sito, quell’Old Trafford Park che era il cuore industriale del Regno Unito. Un luogo tra l’altro, al quale Foster è legato personalmente perché qui sorgeva lo stabilimento della Metropolitan Vickers dove suo padre faceva l’operaio.

 

Render ©Foster + Partners

 

Il nuovo stadio, con una capienza di 100.000 posti (contro i 74.000 dello stadio attuale), gli spalti molto vicini al campo di gioco, un dettagliato studio dell’acustica, balconate che in direzione opposta si affacciano verso l’esterno, una copertura traslucida che protegge anche la grande piazza antistante, intende essere il catalizzatore di un vasto piano di rigenerazione urbana di oltre un milione di metri quadrati di brownfield e prevede anche la ricostruzione della Old Traffic station, per rafforzare il trasporto pubblico, e la riattivazione della rete d’acqua del Manchester Ship Canal.

 

Dettaglio delle balconate e della copertura del nuovo stadio, che si estende sulla piazza. Render ©Foster + Partners.

 

Un piano di rigenerazione che riguarderà l’intera comunità e che inevitabilmente dovrà coinvolgere la pubblica amministrazione. Per questo i primi render si pongono come base di dibattito pubblico, prima di arrivare a una seconda e più dettagliata fase di verifica della fattibilità, dei costi (l’amministratore delegato del club Omar Berrada ha parlato di una cifra approssimativa di 2 miliardi di sterline) e della pianificazione vera e propria dell’intervento.
Un piano del resto che si pone in sintonia con i piani decennali di sviluppo della Greater Manchester: come ha affermato Andy Burham, sindaco della città metropolitana, «investendo in infrastrutture di trasporto pubblico, case e servizi intorno al nuovo quartiere dello stadio e trasferendo il trasporto merci dal terminal container di Trafford Park possiamo ottenere enormi benefici per tutto il nord-ovest dell’Inghilterra. Siamo pronti ad andare avanti e ci metteremo in contatto con il governo centrale, i nostri consigli, le comunità e il club per assicurarci di massimizzare questa opportunità».

 

Render ©Foster + Partners

 

Entusiasta Lord Norman Foster, secondo il quale «si tratta di uno dei progetti più emozionanti al mondo, con un incredibile significato regionale e nazionale. Tutto inizia con l’esperienza dei tifosi, che si avvicinano come non mai al campo. Lo stadio è coperto da un vasto ombrello che raccoglie energia e acqua piovana e protegge anche una nuova piazza pubblica grande il doppio di Trafalgar Square. Lo stadio, rivolto verso l’esterno, sarà il cuore pulsante di un nuovo quartiere mixed-use completamente percorribile a piedi, servito dai trasporti pubblici e provvisto di vegetazione. Una città in miniatura dentro la città, in grado di guidare una nuova ondata di crescita e di diventare una nuova destinazione globale».
Il Manchester United conta infatti più di un miliardo di tifosi in tutto il mondo e, prima ancora che sportiva, il nuovo stadio potrà diventare una nuova destinazione turistica.

Normalmente uno stadio di queste dimensioni richiede un tempo di costruzione di dieci anni, che lo studio prevede di dimezzare facendo largo ricorso alla prefabbricazione, con elementi pre-assemblati che verranno trasportati sul cantiere utilizzando il Manchester Ship Canal.

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