Se ai nostri occhi ha il difetto di essere retorica e woke, la scultura di Steuart Padwick scoperta oggi a Glasgow ha però il pregio di essere realizzata con un calcestruzzo – fornito da Aggregate Industries, una società del gruppo Holcim – che non impiega cemento ma solo aggregati di origine locale e frammenti di vetro da riciclo, rinforzato con tondini di acciaio riciclato.
Nata da una conversazione di Padwick con Ramboll, l’installazione ha poi coinvolto cinquanta imprese che hanno operato gratuitamente per lanciare questo messaggio di speranza, molto accondiscendente verso i Fridays for Future, per un futuro sostenibile.
Woke, dicevamo: dunque l’ignot* ragazz* che svetta sopra pilastri alti venti metri, a memoria delle ciminiere di East Glasgow che con i loro fumi hanno dato un contributo significativo all’incremento di C02 nell’atmosfera terrestre, non è maschio né femmina, né nero o bianco o giallo (per non dire dell’appartenenza religiosa).
Piuttosto, è la dimostrazione di quanto si può fare nel settore delle costruzioni e della prefabbricazione per uno sviluppo low-carbon.
Il calcestruzzo ad alta resistenza – spiega Dragan Maksimovic, a.d. di Aggregate – «fa parte della gamma ECOPact Max, con un’impronta di carbonio inferiore del 70 per cento rispetto a un calcestruzzo tradizionale. Immaginate – prosegue Maksimovic – i vantaggi in termini ambientali usandolo in progetti su larga scala».
Ad esempio la scala del sito dove sorge The Hope Sculture, nell’area di Clyde Gateway, che è il più vasto progetto di rigenerazione urbana dell’intera Scozia.
Il progetto The Hope Sculture include anche altre due installazioni di minori dimensioni, una – Beacon of Hope – nell’atrio della stazione centrale di Glasgow, dove il soggetto è stato realizzato in strati di legno di abete proveniente da foreste scozzesi FSC, e l’altra – il Trittico della Speranza, tre figure colorate in fogli di acciaio riciclato – nei giardini della Strathclyde University.
Iscrizioni di pensieri degli scolari di Glasgow, di scrittori e poeti scozzesi come Jackie Kay e il film ‘A Conversation of Hope’ della regista scozzese Hannah Currie completano il progetto, patrocinato dal consiglio municipale di Glasgow.
The Hope Sculpture Project Team
- Artist and Designer– Steuart Padwick
- Project Lead/Director – Natalie Alexopoulos
Luoghi delle installazioni
- The Hope Sculpture, Cuningar Loop – Clyde Gateway
- The Hope Triptych, Rottenrow Gardens – University of Strathclyde
- The Beacon of Hope, Central Station – Network Rail
Partner principali
- Aggregate Industries (parte di Holcim), sviluppo e fornitura di calcestruzzo low carbon privo di cemento
- Keltbray, colonne prefabricate, produzione e installazione
- Ramboll, capo-progetto, progettazione strutturale, valutazione di impatto ambientale e mobilità
- Urban Union (parte di Robertson Group), general contractor