I Leoni della 17. Biennale di Architettura di Venezia

Assegnati ieri i premi della 17. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia.

Il Leone d’Oro per la migliore partecipazione a How will we live together? è stato attribuito al team di raumlaborberlin: Andrea Hofmann, Axel Timm, Benjamin Foerster-Baldenius, Christof Mayer, Florian Stirnemann, Francesco Apuzzo, Frauke Gerstenberg, Jan Liesegang e Markus Bader.
Secondo la giuria la loro installazione Instances of Urban Practice, alle Corderie, esprime un approccio progettuale collaborativo di grande ispirazione, che chiama alla partecipazione e alla responsabilità collettiva proponendo interventi che sono modelli per una rigenerazione civica visionaria.

raumlaborberlin, Instances of Urban Practice (ph. Marco Zorzanello, courtesy La Biennale di Venezia).

Leone d’argento per un promettente giovane partecipante a Fast (Foundation for Achieving Seamless Territory, Amsterdam/New York) che con contributi di Amir Qudaih e la famiglia Qudaih (Palestina), Yael Berda (Israele), Sandra Kassenaar (Paesi Bassi, 1982) e Malkit Shoshan presenta al Padiglione Centrale ai Giardini una proposta coraggiosa che ci invita a prendere consapevolezza delle storie divisive, le pratiche agricole, i rituali della vita quotidiana e la condizione dei nuovi insediamenti e dell’occupazione.

FAST: Watermelons, Sardines, Crabs, Sands, and Sediments: Border Ecologies and the Gaza Strip (ph. Francesco Galli, courtesy La Biennale).

Per quanto riguarda le partecipazioni nazionali, il Leone d’Oro è andato agli Emirati Arabi Uniti. Wetland – scrive la giuria – è un esperimento che ci incoraggia a pensare alla delicata relazione tra spreco e produzione sia su scala globale che locale, proponendo un modello costruttivo capace di legare artigianalità e tecnologie avanzate.

Emirati Arabi Uniti, Wetland (ph. Andrea Avezzù, courtesy La Biennale).

Sempre per le partecipazioni nazionali, due menzioni speciali sono state assegnate a Russia, per l’attenta ristrutturazione del padiglione storico ai Giardini, e Filippine, che con Structures of Mutual Support ha creato un esemplare progetto comunitario che genera un archivio ricco di esperienze e pratiche collaborative di costruzione.

La Giuria ha inoltre deciso di assegnare una menzione speciale a Cave_bureau (Nairobi), perché l’installazione The Anthropocene Museum: Exhibit 3.0 Obsidian Rain al Padiglione Centrale costituisce un’esplorazione visionaria e creativa di uno degli ambienti più antichi abitati dall’uomo.

Cave_Bureau, The Anthropocene Museum: Exhibit 3.0 Obsidian Rain (ph. Francesco Galli, courtesy La Biennale).

Nel corso della cerimonia è stato inoltre attribuito a Lina Bo Bardi il Leone d’oro speciale alla memoria.

La Giuria internazionale della 17. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia era composta da Kazuyo Sejima (presidente, Giappone), Sandra Barclay (Perù), Lamia Joreige (Libano), Lesley Lokko (Ghana-Scozia) e Luca Molinari (Italia).

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