Il convegno Marmoarchitettura di Margraf e IoArch con l’Ordine degli Architetti di Frosinone

Una folta rappresentanza di professionisti dell’architettura provenienti dal Lazio e dalla Campania la scorsa settimana ha partecipato al convegno Marmoarchitettura (qui la locandina in pdf), organizzato da Margraf Spa e IoArch con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Frosinone, presso la sede di Ausonia (Frosinone) dell’azienda di marmi.

L’incontro è stato introdotto dai saluti del presidente dell’azienda Silvio Xompero e dall’amministratore delegato Roberto Xompero, e da Paolo Vecchio e Federica Caponera, presidente e vicepresidente dell’Ordine degli Architetti di Frosinone.

I tre casi di studio oggetto di Marmoarchitettura, moderato dal critico e storico dell’architettura Luigi Prestinenza Puglisi, hanno preso in esame differenti aspetti dell’uso del marmo, a cominciare dalle pavimentazioni esterne, con il progetto della piazza su due livelli di Citylife a Milano, illustrato dall’architetto Giuliana Ledda, director di One Works e capo progetto dell’operazione. Tra gli altri vantaggi, la scelta di un marmo proveniente dalla cava slovena di Margraf, relativamente vicina al cantiere, ha contribuito al punteggio Leed dell’intero intervento.

 

Giuliana Ledda di One Works presenta il caso di studio della piazza di Citylife

 

Per l’uso del marmo negli interni l’architetto Giuliano Fausti ha illustrato il complesso lavoro svolto per la realizzazione del nuovo centro convegni ‘Bruno Buozzi’, al sesto piano della sede nazionale del sindacato Uil a Roma.

 

L’architetto Giuliano Fausti con Luigi Prestinenza Puglisi

 

Infine, con i suoi progetti di una villa residenziale ad Alatri e del complesso parrocchiale di San Paolo Apostolo, completato nel 2013 a Frosinone, il professor architetto Danilo Lisi ha sottolineato le possibilità di dialogo del marmo con il vetro, l’intonaco e l’acciaio nelle architetture. Le differenti lavorazioni della pietra offrono significative opportunità compositive al di là del semplice rivestimento in lastre, con tagli e trattamenti che possono dare vita a soluzioni inedite.

 

Danilo Lisi

 

Al termine, i partecipanti hanno potuto visitare il deposito lastre dello stabilimento di Ausonia, con oltre 200 tipi di marmi e pietre provenienti da tutto il mondo, e prendere atto delle lavorazioni che l’azienda vicentina, abbinando tecnologie evolute come il ‘water jet’ alla progettazione digitale, esegue su misura realizzando finiture differenti anche sulla singola lastra e conferendo tridimensionalità alle superfici utilizzate per rivestimenti, involucri architettonici e pavimentazioni.

 

Una lastra di marmo nel deposito di Margraf ad Ausonia

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