Progettato da Aino e Alvar Aalto nel 1929 e completato nel 1933, il Sanatorium di Paimio è un capolavoro dell’architettura Moderna. Attivo come luogo di cura della tubercolosi fino agli anni Sessanta, è stato poi gradualmente trasformato in ospedale generale e infine dismesso intorno al Duemila.
Oggi la Paimio Sanatorium Foundation, istituita nel 2020 con la missione di preservare quest’opera, intende trasformare il Sanatorium in un luogo attivo di ricerca di strategie e soluzioni su scala sociale capace di generare approcci nuovi e radicali al modo in cui gli esseri umani si relazionano con il mondo e tra di loro.
L’incarico di stilare il manifesto della nuova piattaforma e di aprire le straordinarie opportunità presentate dalla nuova visione del Sanatorium e dell’area circostante a una consolidata rete internazionale di architetti, pensatori, ricercatori medici e artigiani per dare vita a un programma triennale di conferenze, residenze, mostre e workshop è stato affidato a Joseph Grima e al suo laboratorio di ricerca Space Caviar.
Consentendo l’accesso a tutti, indipendentemente dal loro status sociale, ai tempi della tubercolosi il Sanatorium infuse speranza nella guarigione e quindi nel futuro. Oggi la malattia polmonare è ormai alle spalle ma la sintesi radicale di architettura, natura e ricerca degli Aalto è ancora attuale perché il cambiamento climatico mette in gioco addirittura il futuro della nostra specie. Dalla guarigione in senso medico, la scala della cura oggi trascende il trattamento individuale e deve guardare alla relazione tra individui, comunità e società: questa in sintesi l’essenza del manifesto della Fondazione.
«Avere l’opportunità di trasformare questo luogo unico in una nuova piattaforma di incontro e di dibattito che possa plasmare il discorso architettonico presente e futuro – ha dichiarato Grima – è un onore e una responsabilità incredibili. Un’opportunità necessaria per riportare l’attenzione collettiva sui valori di cura e benessere collettivo che questo edificio rappresenta».
Per realizzare il potenziale rappresentato dal Sanatorium e per rafforzare e espandere i piani di conservazione e adeguamento del sito, la Fondazione ha nominato Mirkku Kullberg, fondatrice di Glasshouse Helsinki e in precedenza Ceo di Artek e Vp di Poltrona Frau America, amministratore delegato.
«Al centro dell’etica progettuale di Alvar e Aino Aalto c’era la curiosità per la nostra umanità condivisa. Questa prospettiva permea ogni aspetto del Sanatorium, fino al design delle maniglie, degli spazi comuni e del punto in cui la luce del sole filtra nella stanza. Gli Aalto volevano usare l’architettura per avvicinare la natura e l’umanità l’una all’altra e a noi stessi. Vogliamo proseguire il loro lavoro creando un luogo di rigenerazione per i nostri tempi. Un luogo dove cercare e trovare risposte, dove far emergere nuovi tipi di saggezza, dove creare legami forti e condividere le nostre esperienze e conoscenze. Un luogo, come dicevano gli Aalto, per respirare. Di nuovo» (Mirkku Kullberg).