Il futuro nella storia. Al Politecnico una mostra ricorda l’opera di Federico Bucci

Prosegue fino al 16 novembre presso l’edificio Trifoglio, al campus Leonardo, la mostra che, a due anni dalla sua prematura scomparsa, il Politecnico di Milano dedica a Federico Bucci, Prorettore del Polo di Mantova del Politecnico di Milano per tredici anni.

A cura di Emanuela Bergomi, Elisa Boeri, Filippo Bricolo, Luca Cardani, Emilio Faroldi, Lola Ottolini e Maria Pilar Vettori, la mostra è un excursus nel lascito intellettuale di Bucci come docente e appassionato della propria materia, la storia dell’architettura – specialmente del Dopoguerra – al centro dei numerosi libri da lui pubblicati.
La mostra esplora attraverso scritti e immagini il percorso accademico e scientifico di Bucci, mettendo in luce il filo conduttore che ha guidato la sua ricerca: l’intreccio inscindibile tra storia e contemporaneità.

«Per lui era importante guardare al passato, perché non si può progettare e pensare al futuro senza partire da lì, dalle proprie radici – spiega Emilio Faroldi, Prorettore Vicario del Politecnico di Milano. La mostra nasce per avviare il pensiero sulla sua figura come storico, professore e studioso, un omaggio a una figura importante e non solo da un punto di vista di governance – aspetto comunque imprescindibile e fondamentale, perché da prorettore ha permesso al Polo di Mantova di crescere grazie a innumerevoli innovazioni e iniziative».

«In lui convivevano lo studioso rigoroso e l’uomo delle idee, il custode della memoria e l’instancabile promotore di nuove prospettive. La storia, per lui, era una materia viva, da interrogare, da rinnovare, da proiettare nel domani – ricorda l’architetto Renzo Piano, amico e docente al Politecnico di Milano. Aveva il dono raro di saper ascoltare, trasformando ogni incontro in una possibilità di crescita. La sua energia, la sua curiosità e la sua fiducia nel valore della cultura restano un’eredità preziosa per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di lavorare con lui».

 

Federico Bucci e Renzo Piano

 

Bucci è stato anche il fondatore della manifestazione “Mantovarchitettura” nel 2012, un evento che negli anni si è trasformato in una tappa fissa per architetti e studiosi di fama mondiale, che in città arrivano per dibattiti e conferenze ma anche per stare tra gli studenti.
«Ha fatto sì che a Mantova si creasse una scuola non solo fisica, ma di pensiero, intorno alla sua idea che l’architettura costruita fosse un elemento indispensabile per la società – continua Faroldi. Questo ha permesso, per esempio, che uno dei più grandi architetti al mondo, Eduardo Souto de Moura, premio Pritzker nel 2011, vi insegnasse a lungo».

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