Assegnato a Sir David Chipperfield il Premio Pritzker 2023

Quello annunciato oggi è il premio a quarant’anni di carriera nel corso dei quali, incurante delle mode, Sir David Alan Chipperfield ha realizzato in tutto il mondo progetti e più di cento opere in grado di creare una percezione unica dello spazio architettonico, di modificare positivamente il paesaggio costruito e di creare dialoghi con la storia che arricchiscono culturalmente i fruitori e i luoghi.
L’eleganza dei suoi lavori discende dalla sobrietà con cui sono immaginati e disegnati e coincide con la funzionalità e l’accessibilità degli spazi, specie negli interventi più complessi di recupero, riqualificazione e trasformazione delle architetture del passato con cui si è confrontato, ultimo il caso delle Procuratie Vecchie di Venezia.

Procuratie Vecchie, Venezia, 2022, ph. courtesy Alessandra Chemollo and The Pritzker Architecture Prize

Progetti che, come nel caso del Neues Museum di Berlino (2009), attraverso il nuovo portano l’antico in primo piano e riescono a recuperare anche ciò che la guerra aveva distrutto.

«È sicuro senza arroganza, evita costantemente le tendenze per confrontarsi e sostenere le connessioni tra tradizione e innovazione, al servizio della storia e dell’umanità – ha detto Tom Pritzker, presidente della Fondazione Hyatt che sponsorizza il premio. Sebbene le sue opere siano elegantemente magistrali, Chippeefield misura i risultati dei suoi progetti in base al benessere sociale e ambientale che riescono a creare».

Neues Museum, Berlino, 2009. Courtesy of SPK / David Chipperfield Architects, photo Joerg von Bruchhausen, and The Pritzker Architecture Prize

 

Con un britannico understatement, senza clamore e senza indugiare in considerazioni da ‘salviamo il mondo’, in Chipperfield la sostenibilità risiede esattamente nel fare architettura in maniera onesta, progettando e realizzando opere durature perché resistono al tempo e alle mode e nel rendere fruibile in termini attuali ciò che di bello esiste già.
«Sappiamo – ha detto all’annuncio del premio – che come architetti abbiamo un ruolo importante nel creare un mondo non solo più bello, ma anche più equo e sostenibile. Dobbiamo raccogliere questa sfida e contribuire a ispirare la prossima generazione ad assumersi questa responsabilità con lungimiranza e coraggio».

Ogni opera del suo studio, che oltre a Londra ha sedi anche a Milano, Berlino, Santiago de Compostela e Shanghai, è un’impresa civica al servizio della società, come l’edificio dell’America’s Cup “Veles e Vents” (Valencia, 2006), dove lo spazio esterno supera quello interno e le terrazze a sbalzo diventano dei ‘mirador’ che si estendono generosamente lungo il perimetro di ogni livello sovrapposto. O come l’intervento di Morland Mixité Capitale (Parigi, 2022), con le arcate portanti che reggono il nuovo e lo collegano all’edificio originale e allo stesso tempo creano un nuovo ‘passage’ che rivitalizza il quartiere.

Edificio ‘Veles et Vents’ per l’America’s Cup, Valencia, 2006. Photo courtesy of Christian Richters and The Pritzker Architecture Prize

 

«Non vediamo lavori immediatamente riconducibili alla sua mano in città diverse – ha scritto la giuria nella motivazione del premio – quanto piuttosto un Chipperfield diverso, con edifici progettati specificamente per quel luogo…in un linguaggio architettonico che tiene in equilibrio la coerenza e i principi progettuali fondamentali adattandoli alle culture locali».

Museo Jumex, Città del Messico, 2013. Photo courtesy of Simon Menges and The Pritzker Architecture Prize

 

Tra le altre opere significative del cinquantaduesimo Premio Pritzker ricordiamo il River and Rowing Museum di Henley-on-Thames, UK (1997), la sede di BBC Scotland a Glasgow (2007), il Turner Contemporary a Margate, UK (2011), il Saint Louis Art Museum in Missouri (2013), il Museo Jumex di Città del Messico (2013), la cappella e il centro dei visitatori del cimitero Inagawa a Hyogo (2017) e la Kunsthaus di Zurigo (2020).

Turner Contemporary, Margate, 2011. Photo courtesy of Simon Menges and The Pritzker Architecture Prize

Presieduta da Alejandro Aravena, la giuria di quest’anno era formata tra gli altri dagli architetti Deborah Berke, Kazuyo Sejima, Wang Shu e Benedetta Tagliabue. La cerimonia di consegna ad Atene il prossimo aprile.

Sir David Alan Chipperfield

Photo courtesy of Tom Welsh

Nato a Londra nel 1953 e cresciuto nella campagna del Devon, Sir David Alan Chipperfield, dal 2021 CH ovvero membro dell’Order of the Companions of Honour, si è laureato in architettura nel 1976 alla Kingston School of Art e nel 1980 all’Architectural Association.
Prima di fondare il suo studio a Londra nel 1985 ha lavorato con Douglas Stephen, Norman Foster e Richard Rogers.
La sua carriera è iniziata disegnando gli interni di uno spazio retail per Issey Miyake ed è proseguita con il River and Rowing Museum di Henley-on-Thames (1989-1997), il suo primo lavoro nel Regno Unito, e con gli interventi museali di Berlino.
RIBA Royal Gold Medal nel 2011, Chipperdield ha ricevuto anche la Heinrich Tessenow Medal tedesca nel 1999 e il Praemium Imperiale giapponese nel 2013. Dal 1995 al 2001 ha insegnato architettura alla Staatliche Akademie der Bildenden Künste di Stoccarda e nel 2011 è stato visiting professor a Yale.
Curatore nel 202 della 13esima Biennale di Architettura di Venezia, nel 2020 è stato Guest Editor di Domus.

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