In Biennale l’architettura biotecnologica di ecoLogicStudio

Claudia Pasquero e Marco Poletto, fondatori di ecoLogicStudio e i loro partner di ricerca The Synthetic Landscape Lab dell’Università di Innsbruck  e Urban Morphogenesis Lab della Bartlett School of Architecture partecipano alla Biennale di Venezia con BIT.BIO.BOT, un’installazione in scala 1:1 dedicata alla coltivazione domestica del microbioma urbano.

 

Ognuna delle dieci tende PhotoSynthEtica è in grado di contenere 7 litri di colture di microalghe, ph. ©Marco Cappelletti.

 

Il progetto combina architettura e microbiologia per la costruzione di un habitat artificiale, gestito da un insieme di sistemi che consentono la coltivazione di microalghe in ambito urbano.
Il sistema architettonico in mostra alle Corderie è il risultato di dieci anni di ricerca sul design bio-digitale sviluppato da ecoLogicStudio e combina strategie di progettazione computazionale (BIT) con tecniche di fabbricazione proprietarie (BOT) per implementare un protocollo di coltivazione microbiologica collettiva (BIO).

 

Il Vertical Garden è la zona dedicata a un modello intensivo di coltivazione verticale di alghe, ph. ©Marco Cappelletti.

 

Il processo principale alla base di BIT.BIO.BOT è la fotosintesi, alimentata dal sole e dal metabolismo delle colture viventi di Spirulina Platensis, microbi unicellulari spesso indicati come microalghe blu-verdi, e di Chlorella SP. Questi organismi viventi sono tra i più antichi sulla Terra e hanno sviluppato un’intelligenza biologica unica che consente loro di convertire la radiazione solare in ossigeno e biomassa con un’efficienza senza pari.

BIT.BIO.BOT è composto da tre sistemi interconnessi che incarnano gli ambienti architettonici fondamentali di una futura dimora: il Living Cladding, il Giardino Verticale e il Convivium.
Il Living Cladding è composto da dieci tende PhotoSynthEtica, ognuna alta tre metri e larga uno e in grado di contenere 7 litri di colture di microalghe.

 

Ogni modulo di Vertical Garden ospita 10 litri di colture di microalghe all’interno di un terreno di coltura altamente efficiente, ph. ©Marco Cappelletti.

 

Il Vertical Garden crea una fitta zona cuscinetto situata tra il Living Cladding e il Convivium, dedicata a un modello intensivo di coltivazione verticale di alghe. Su una struttura in acciaio inossidabile alta tre metri sono ospitate 15 Bio-Bombole, il sistema di coltivazione domestica di alghe sviluppato da ecoLogicStudio in risposta alle sfide del primo lockdown causato dal Covid-19, nella primavera del 2020.
Ogni modulo di Vertical Garden, realizzato in vetro borosilicato e componenti in bioplastica stampata in 3D, ospita 10 litri di colture di microalghe all’interno di un terreno di coltura altamente efficiente. Le alghe possono essere raccolte più volte alla settimana da ciascun modulo ed è possibile raccogliere fino a cento grammi di biomassa, che è l’assunzione giornaliera raccomandata di proteine di una famiglia di quattro persone. Inoltre, il Giardino Verticale è in grado di assorbire CO2 in misura pari a quella di tre grandi alberi maturi.

 

Il Convivium è progettato per incoraggiare il consumo di cellule appena raccolte di Chlorella e Spirulina, ph. ©Marco Cappelletti.

 

Il Convivium infine è uno spazio di condivisione e di sperimentazione collettiva sul futuro del cibo: un tavolo che accoglie 36 pezzi unici in cristallo progettati per incoraggiare il consumo di cellule appena raccolte di Chlorella e Spirulina. I cristalli sono stati progettati da ecoLogicStudio e stampati in 3D da Swarovski.

 

Render del progetto che combina architettura e microbiologia per la costruzione di un habitat artificiale per la coltivazione di microalghe.

 

Al termine della Biennale, ogni unità di BIT.BIO.BOT diventerà un giardino didattico di alghe. Grazie a un sostenitore anonimo, e in collaborazione con il progetto Destination Wattens, ecoLogicStudio ha donato l’installazione e si è già assicurato il suo trasferimento all’interno del paesaggio tirolese, per diventare il centro delle attività educative e di raccolta all’interno del locale comunità, focalizzata sul tema del cibo futuro.

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