Italians, i ritratti di Guido Harari in mostra alla Fondazione Ferrero

Da venerdì 5 aprile a domenica 26 maggio 2024 la Fondazione Ferrero di Alba presenta il progetto espositivo Harari / Italians.

L’idea di realizzare una narrazione per immagini  delle figure eccezionali che hanno modellato la memoria storica italiana era nata da un incontro tra il celebre fotografo e il giornalista Beppe Severgnini, che alla fine degli anni Novanta conduceva in Rai il programma “Italians”, con le interviste a trenta connazionali celebri in tutto il mondo che sono diventati i soggetti di trenta ritratti, realizzati da Harari negli studi della Rai.
Tra questi figuravano Umberto Eco, Dario Fo, Gina Lollobrigida, Alberto Tomba, Gae Aulenti, Krizia e molti altri.

 

Umberto Eco, 2001, ritratto di ©Guido Harari

 

Negli anni, il progetto si è allargato, evolvendosi in un archivio di figure storiche che hanno cambiato il volto dell’Italia e di giovani e brillanti scommesse sul futuro.
Il ritratto corale di Guido Harari si estende a personaggi come Alda Merini, che accoglie il fotografo nel suo appartamento sui Navigli; Gianni Agnelli, che racconta il suo incontro con Andy Warhol; Ennio Morricone, che suggerisce di essere ritratto nascosto dietro una porta, lasciando visibili solo i propri occhiali fluttuanti a mezz’aria; Nicolò Govoni e Bebe Vio, due giovani che ogni giorno combattono per costruire la società italiana del domani.

 

Ennio Morricone fotografato da Guido Harari nel 1998 (©Guido Harari).

 

Non mancano i protagonisti della scena musicale. Negli anni Settanta Harari si era affermato in questo settore e numerose sono le copertine di dischi realizzate con le sue fotografie, tanto che, come si racconta nel film documentario ‘Sguardi Randagi’ (regia di Daniele Cini) che accompagna la mostra, «a chiunque venga in mente un’immagine iconica di Lou Reed o David Bowie, Frank Zappa o Kate Bush o di Giorgio Gaber, Fabrizio de André, Vasco Rossi, Gianna Nannini, con ogni probabilità sta pensando a una fotografia di Guido Harari».

 

Fabrizio De Andrè a Bologna nel 1979, foto di ©Guido Harari

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