Annunciati a Klimahouse i progetti vincitori del Wood Architecture Prize 2025.
Giunto alla terza edizione, il premio nazionale per l’architettura in legno istituito da Fiera Bolzano è promosso con il patrocinio e il contributo scientifico dell’Università Iuav di Venezia e del Politecnico di Torino, in collaborazione con Pefc Italia.
L’obiettivo è promuovere la ricerca e la sperimentazione nella progettazione e valorizzare la conoscenza di soluzioni costruttive moderne attente alle esigenze climatiche.
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L’architetto inglese Andrew Waugh ha inaugurato la premiazione portando all’attenzione dei presenti l’importanza di agire adesso per contrastare gli impatti del climate change, elevando il lavoro degli architetti che hanno il grande dovere e privilegio di migliorare la vita delle persone e del pianeta.
A decretare i tre vincitori e le tre menzioni speciali la giuria presieduta dall’architetto Manuel Benedikter di Benedikter Architekt, e composta dai docenti Paolo Simeone e Guido Callegari del Politecnico di Torino, dagli architetti Mauro Frate di Mfa architetti, Sandy Attia di MoDusArchitects, Marta Baretti di Arbau Studio e Luca Gibello de Il Giornale dell’Architettura.
Il progetto Centro Anck’io a Villafranca (Verona) di Antonio Ravalli Architetti e Giorgio Nicolò (in apertura) ha vinto il primo premio per la sua capacità di condensare diverse funzioni aggregative di particolare valenza pubblica all’interno di un edificio impostato modularmente, che garantisce grande flessibilità d’uso degli spazi, inclusi quelli all’aperto ma coperti.
L’intero complesso è uniformato dal segno chiaro e semplice della piastra di copertura a cassettoni lignei disassemblabili e riutilizzabili al termine del ciclo di vita del fabbricato.
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Casa Larun a Tregnago (Verona)
di Zarcola architetti
è invece un’operazione di sostituzione edilizia da cui si è ricavata un’abitazione in un lotto stretto, realizzata attraverso una gabbia strutturale di microlistelli, con funzione sia antisismica sia di disegno d’interni dalla straordinaria unitarietà e poesia.
Il progetto è stato premiato per l’originalità e per la maestria artigianale dell’autocostruzione.
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Il kindergarten Algund a Lagundo (Bolzano) di Feld72 ha visto l’ampliamento in continuità della struttura esistente ed è stato premiato per la qualità della realizzazione e per la definizione di ambienti interni che, pur nell’ambito di una spazialità ordinaria, restituiscono atmosfere domestiche di particolare sensibilità e intimità.
La menzione speciale per un progettista under 35 è andata all’Alter Stadel Maireggerhof dell’architetto Philipp Steger che ha condotto un’operazione di recupero di un maso attraverso una ricostruzione contestuale dello spazio.
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Ad aggiudicarsi le menzioni speciali della giuria sono stati due progetti.
La rigenerazione delle casermette di Moncenisio (Torino) di Antonio De Rossi, Laura Mascino, Edoardo Schiari, Matteo Tempestini, Maicol Guiguet è stata premiata per il recupero, in economia di risorse e in spazi limitati, di un rudere militare privo di pregio storico-edilizio, attraverso l’inserimento di volumi scatolari, differenziati per funzioni a uso comunitario, in chiave rigenerativa di un piccolo e isolato comune montano. L’inserzione della “scatola nella scatola” si conferma dunque un approccio consolidato per il ripristino dell’ingente patrimonio rurale alpino degradato.
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L’altra menzione speciale è andata al progetto Costruito intorno, Casa p a Bressanone (Bolzano) dello studio Bergmeisterwolf, menzione assegnata per la capacità di evocare atmosfere e immagini archetipiche dell’abitare all’interno di un contesto naturale montano. La giuria ha apprezzato la maestria tanto nel controllo e nel disegno dei dettagli, quanto nella realizzazione costruttiva.
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Inoltre, la commissione delegata ha assegnato una menzione speciale della filiera Pefc al progetto We Rural dello studio Archisbang, per la sobrietà dell’inserimento di semplici volumi scatolari autonomi e reversibili ma al contempo in dialogo con un fabbricato rurale storico, di cui si mantengono tutte le caratteristiche tipologico-costruttive. Particolarmente apprezzata anche l’articolazione degli spazi, tra ambiti aperti, ambiti semichiusi e stanze, ottenuta grazie a un’efficace distribuzione su due livelli.
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