Premiati a Bolzano nel corso di Klimahouse i vincitori della seconda edizione del premio nazionale per l’architettura in legno, istituito da Fiera Bolzano con la partnership scientifica del Politecnico di Torino, dell’Università Iuav di Venezia e in collaborazione con Pefc Italia.
Il premio “Architettura privata” è stato assegnato a Casa del custode (Bologna) dello Studio Camilla De Camilli: una struttura a padiglione semplice, modulare, basata sull’accostamento di tre soli elementi: la struttura intelaiata lignea, i pannelli in vetro e il pavimento in graniglia veneziana. Nel parere della giuria “un intervento rigoroso e poetico, dalle linee essenziali (si noti, ad esempio, lo spessore assottigliato della copertura), ben inserito nel contesto di un parco naturale. L’efficacia dell’opera si riscontra anche nella sua flessibilità d’uso: pensata come guardiania, è utilizzata come spazio di socializzazione riabilitativa per utenti affetti da disturbi dell’alimentazione”.
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Due i premi assegnati nella categoria’“Architettura pubblica”, ad Arbau Studio e allo studio Filippo Taidelli Architetto.
Il progetto di Arbau, a Forte Rossarol (Venezia Marghera) consiste nella riqualificazione di ex baraccamenti militari e il loro ampliamento (“in continuità per estrusione dei corpi di fabbrica preesistenti”) per una destinazione d’uso terapeutica gestita dalla Ong Don Milani.
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Il Roberto Rocca Innovation Building dell’Humanitas a Rozzano (Milano) di Filippo Taidelli Architetto a Rozzano (Milano) è invece un’opera di nuova costruzione di grandi dimensioni e di impianto planimetrico semplice realizzata con una tipologia costruttiva ibrida: sistema travi-pilastri a vista in legno; solette di cemento armato; metallo e vetro per le chiusure.
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La menzione speciale trasversale per un progettista under 35 è andata invece al progetto The Hermitage (Piacenza) di llabb Architettura ( Federico Robbiano e Luca Scardulla). Si tratta, nel parere della giuria, di “un ‘cabanon’ concepito come spazio minimo, risolto con cura nell’equilibrato ancorché non scontato disegno dei dettagli. Un’indicazione di metodo realizzativo, a prescindere dall’opinabile collocazione del manufatto in un contesto naturale pregevole in quanto privo di tracce antropiche”.
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Tre menzioni speciali sono state inoltre assegnate ai progetti ‘Aidi – accoglienza in dispensa’ di Studio Mixtura (Cesare Querci) a Terlizzi (Bari), a Casa Zero di Outstudio Architetture (Alberto Giobbi) e al rifugio Passo Santner di Senoner Tammerle Architekten a 2.730 metri di quota sulle Dolomiti del Catinaccio.
La giuria del Premio, presieduta dall’ Arch. Manuel Benedikter, era formata da Sandy Attia (MoDus Architects), dai professori Guido Callegari e Paolo Simeone (Politecnico di Torino), dall’architetto Mauro Frate (Studio Mfa Architects e professore Università Iuav), dal rrofessor Roberto Gargiani (Epfl di Losanna) e da Luca Gibello (Il Giornale dell’Architettura).