La cantina di Foster + Partners tra i vigneti di Saint-Émilion

  • “Jonathan Maltus wanted the building to be a celebration of the beautiful site, focussing on the views of the vineyard and making the landscape the primary protagonist in the design. The idea was to blend the building with its surroundings while creating a welcoming space for visitors and wine enthusiasts”
  • (Norman Foster)

Disegnata e progettata da Foster + Partners, è stata da poco completata la nuova cantina Le Dôme a Saint-Émilion, nel paesaggio culturale della regione di Bordeaux patrimonio dell’Unesco.

La geometria dell’edificio, oltre a richiamare il nome della casa vinicola, apre la vista a 360 gradi sui vigneti e sul vicino villaggio e crea un percorso di visita circolare che permette di affacciarsi sugli spazi interni – parzialmente interrati – della produzione e della conservazione del vino.

ph. courtesy Foster + Partners

I visitatori si avvicinano alla cantina lungo un viale alberato, alla fine del quale si trova un edificio a pianta circolare, definito spazialmente da una combinazione di due rampe – una esterna e l’altra interna, che attraversa le diverse fasi del processo del vino – che conducono a una galleria al livello superiore che forma il cuore sociale dell’edificio con tavoli di degustazione, un elegante wine bar e spazi di intrattenimento, con viste a 360 gradi sui vigneti adiacenti.

ph. courtesy Foster + Partners

I team di progettazione architettonica e industriale di Foster + Partners hanno lavorato a stretto contatto fin dall’inizio per creare una soluzione di interior design che è parte integrante dell’architettura.
Un wine bar curvo che si affaccia sui vigneti, accanto a tavoli circolari, forma l’area di degustazione sulla sinistra.
Un atrio circolare permette di osservare gli spazi sottostanti dove si produce e si porta a maturazione il vino.
A destra dell’entrata, i pod discreti degli uffici consentono di lavorare con concentrazione anche quando l’atrio è affollato: schermi di legno avvolgono le scrivanie offrendo privacy acustica e visiva ma preservando allo stesso tempo la vista verso l’esterno e fondendosi con l’architettura, con le linee del soffitto che si riflettono negli schermi di legno.

ph. courtesy Foster + Partners

Il tetto in legno autoportante di 40 metri di diametro è composta da travi inclinate che si sostengono reciprocamente dando luogo a uno spazio interno privo di colonne.
La stessa composizione strutturale dà vita all’oculo centrale di 6 metri attraverso il quale fluisca abbondante luce naturale.
La copertura esterna è in tegole di terracotta locale riciclate, mentre la base dell’edificio – realizzata in calcestruzzo con aggregati della regione – è rivestita da doghe di legno e parzialmente interrata nel terreno per ridurne l’impatto visivo e aumentare le prestazioni della massa termica.

Il grande lucernario che si apre al centro della copertura circolare (ph. courtesy Foster + Partners).

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